"La prima cosa che comprai per la
mia collezione fu un bronzo di Jean Arp". Peggy Guggenheim
ricorda così nella sua autobiografia, "Una vita per l'arte"
(Rizzoli), l'acquisto di una piccola scultura, "Testa e
conchiglia" (1933). A Questa se ne aggiunsero nel tempo altre
sei e l'artista nato a Strasburgo fu ospite in più occasioni
della mecenate e collezionista statunitense nel suo palazzo sul
Canal Grande, a Venezia. Arp è ora protagonista della mostra,
dal 13 aprile al 2 settembre, alla Collezione Guggenheim.
"La natura di Arp", a cura di Catherine Craft e organizzata
dal Nasher Sculpture Center di Dallas, prima sede espositiva
della mostra, è centrata sulla vasta produzione dell'artista
franco-tedesco Jean (Hans) Arp (1886-1966), caratterizzata da
approccio sperimentale alla creazione e il ripensamento radicale
delle forme d'arte tradizionali. Un aspetto - come è stato
sottolineato - che "lo hanno reso uno degli artisti più
influenti del Novecento".
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