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Reddito cittadinanza: Cgia, metà a chi lavora 'in nero'

Su 4 mln di beneficiari totali, a Sud regioni più a rischio

(ANSA) - VENEZIA, 5 GEN - La metà della spesa per il reddito di cittadinanza, circa 3 su 6 miliardi di euro previsti, potrebbe finire nelle tasche di persone che lavorano in maniera irregolare, i cosiddetti "lavoratori in nero" e in quelle delle loro famiglie. Lo sostiene l'Ufficio studia della Cgia di Mestre, sulla base delle anticipazioni apparse nei giorni scorsi sulla misura, che valuta in poco più di 4 milioni di persone la platea potenziale, in 1.375.000 nuclei familiari.
    Citando l'Istat, la Cgia ricorda che in Italia ci sono poco meno di 3,3 milioni di occupati che svolgono un'attività irregolare. Se da questo numero rimuoviamo i dipendenti che lavorano anche irregolarmente ma non potranno chiedere il reddito e i pensionati che non hanno i requisiti - pari, in linea di massima, a 1,3 milioni di unità - coloro che svolgendo un'attività irregolare potrebbero, in linea teorica, percepire questa misura sarebbero 2 milioni (tra i quali casalinghe, formalmente inattivi, studenti ecc). (ANSA).
   

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