Studi d'artisti e architetti,
"cellule" di rigenerazione culturale e produttiva, di possibile
aiuto a una rinascita sociale tra spazi periferici post
industriali di Porto Marghera, che continuano a tenere la
posizione, a offrire la speranza che, a margine di un'area
punteggiata dalle ciminiere, si realizzi il sogno di un
"distretto delle arti".
"Pila 40" è uno di questi esempi che fanno storia. In tre
grandi edifici di cemento e vetro, attorno a un cortile, negli
anni '20 adibiti a stalla per cavalli da trasporto e poi
trasformati in rimessa per macchine per uso civile e
industriale, negli anni hanno trovato posto studi di artisti, di
curatori, di architetti. Un cambio di destinazione d'uso
agevolato dalla proprietà, i fratelli Pasqualetto, che hanno
riconvertito gli spazi, aprendo la strada alla formazione di
quello che, tra gli addetti ai lavori, viene considerato un
contenitore di creatività.
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