(ANSA)-VENEZIA, 22 SET - In 45 anni i condoni fiscali per la
Cgia hanno portato all'erario 131,8 mld euro. In termini
assoluti l'ammontare totale "recuperato" è certamente
importante; tuttavia, lo è molto meno se lo si misura con la
dimensione dell'evasione fiscale presente in Italia che, dati
Mef, è di 110 mld l'anno. Per la Cgia i condoni sono serviti a
fare cassa, ma non a "sanare" l'evasione che continua a levare
ingenti risorse allo Stato. Quindi, poche illusioni: anche la
"pace fiscale" che il Governo vuol introdurre nel 2019 rischia
di dare un gettito molto sotto le attese. Per Paolo Zabeo "nel
rapporto tra fisco e contribuente la parte più lesa non è il
primo, ma il secondo. Se teniamo conto degli effetti economici
riconducibili al cattivo funzionamento della macchina pubblica,
i danni subiti dai cittadini e risultato dato dalla somma di
importi relativi ad anni vari che sono stati rivalutati al 2017
dalle imprese sono superiori a quelli arrecati allo Stato dagli
evasori con il mancato pagamento di tasse e contributi".
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