Il teatro "è una casa molto
aperta", un mondo in continua trasformazione, che invita ad
accogliere "il dolore del mutamento". Una realtà che fino al 5
agosto, a Venezia, per il Festival della Biennale, diretto da
Antonio Latella, si interroga su "Attore/Performer", sui confini
dei due ruoli, se questa distinzione abbia ancora un senso. Un
tema che più che offrire risposte, accende domande. "Credo che
il punto di discussione - ha detto Latella - possa essere
circoscritto a due fattori-vettori del palcoscenico, l'attore e
il performer, in particolare dove si trova e soprattutto se
esiste ancora la distinzione tra performer e attore". Il regista
chiamato al 'secondo' dei quattro capitoli pensati per la sua
direzione sulle problematiche del teatro contemporaneo - come ha
detto il presidente della Biennale Paolo Baratta - non crede che
al termine del Festival usciranno risposte certe, ma sarebbe
bello ne emergesse "che la forza del teatro è quando c'è unione
e non separazione".
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