Sono stati 7.594 i pazienti
trattati nel 2017 per epatite C nel Veneto. Dal 2015 al 2017
sono stati trattati con i nuovi farmaci antivirali in circa 7500
dando la precedenza in questa fase ai casi con malattia più
avanzata, ottenendo tassi molto elevati (95%) di definitiva
eradicazione del virus C con importanti benefici clinici. I
pazienti trattati in questa fase erano al 60% uomini con età
media di 60-62 anni. Sono stati anche registrati una riduzione
significativa di tutte le complicanze cliniche, una riduzione di
oltre 2/3 in scompenso epatico, in sviluppo di tumore del fegato
e in mortalità per cirrosi epatica. In questo arco temporale è
stato osservata anche un netta calo (oltre il 50%) nei casi di
Epatite C che sono stati sottoposti a trapianto di Fegato.
"Sono in corso di attuazione molte procedure per l'emersione
del sommerso regionale che vedono il coinvolgimento i medici di
medicina generale e setting specifici quali i servizi delle
tossicodipendenze e le carceri - spiega Anna Maria Cattelan,
direttore di Malattie Infettive dell'Azienda Ospedaliera di
Padova - una maggiore attenzione deve essere data ai pazienti
con Hiv e delle fasce degli anziani che rappresentano altri
bacini di infezione. Attualmente si stima che ci sia ancora un
15-20% di pazienti inconsapevoli di avere l'epatite C. La realtà
veneta è abbastanza omogenea: sicuramente Padova e Verona hanno
una maggiore prevalenza di infezioni, ma anche Treviso, Vicenza
e Venezia hanno più o meno le stesse problematiche".
La nova sfida della ricerca scientifica è eradicare l'epatite
C in 8 settimane. Questo è possibile con il nuovo farmaco già
disponibile nei centri pubblici nelle diverse unità operative
complesse degli ospedali, di infettivologia, epatologia e
medicina interna. "Ottenuto il controllo della malattia -
prosegue il prof. Alfredo Alberti del Dipartimento di Medicina
Molecolare, Università di Padova - è ora iniziato a livello
regionale un programma di eliminazione dell'epatite C rivolto
anche ai soggetti con malattia più lieve o non ancora
diagnosticata. Questo progetto prevede di trattare con terapia
antivirale in Veneto circa 3500-4000 pazienti per anno per i
prossimi 3-4 anni, con programmi mirati non solo a far emergere
il sommerso nella popolazione generale, ma anche nei gruppi più
a rischio, con particolare attenzione a programmi di screening e
di terapia nei Ser.D e nelle carceri. A seguito della messa in
atto di questa nuova fase, l'età media dei pazienti si sta
progressivamente abbassando, ed è oggi di circa 50 anni. Anche
la percentuale dei pazienti con malattia avanzata si sta
drasticamente riducendo. Oggi meno del 5% dei pazienti ancora da
trattare sono in fase cirrotica, mentre oltre il 65% presentano
forme molto più lievi". Per quanto riguarda i coinfetti, è alto
il rischio di una ulteriore infezione, soprattutto nei maschi
che fanno sesso con maschi. L'anno scorso, infatti, si è
verificato non soltanto un picco epidemico di epatite A,
trasmessa per via sessuale, ma anche un ulteriore picco di
infezioni Hcv acute. Un'altra categoria a rischio è quella dei
tossicodipendenti, i cui numeri nell'area veneta sembrano
mostrare una nuova ripresa.
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