L'avvio del rimpatrio in Myanmar dei
profughi Rohingya, previsto per lo scorso 23 gennaio, è
stato rimandato dal governo del Bangladesh. Lo sottolinea la ong
veronese 'Medici per la pace', impegnata con una missione nel
paese, definendo "confortante" la decisione del Dipartimento
bengalese per gli aiuti ai profughi e per i rimpatri.
Una notizia positiva, secondo i volontari italiani, pur
nell'ambito dell'emergenza per gli oltre 650.000 profughi
Rohingya, che hanno trovato rifugio in Bangladesh per sfuggire
alla pulizia etnica messa in atto dal governo del Myanmar.
Medici per la Pace ha raggiunto 4 campi profughi Rohingya
collocati nell'area di Cox's Bazar (nel sud-est del Bangladesh)
per un'indagine preliminare volta a raccogliere testimonianze e
necessità di migliaia di uomini e donne vittime delle violenze.
Kutupalong, Jamtoli, Balukhali e Leda, i campi raggiunti su
invito dell'associazione Dalit, partner locale di Medici per la
Pace, e con l'autorizzazione delle autorità bengalesi.
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