Spille, collane, anelli e
bracciali spacciati per antichi durante decine di televendite ma
in realtà riproduzioni realizzate nel napoletano, avevano
permesso ad un'azienda orafa vicentina di ottenere lo scorso
anno introiti per circa tre milioni euro in poco più di sei
mesi. A scoprirlo e a denunciare per frode in commercio un
operatore orafo 50enne della provincia di Vicenza è stata la
Guardia di Finanza. Collaboratore di una società orafa vicentina
attraverso programmi televisivi andati in onda su un canale di
televendita a copertura nazionale l'uomo proponeva l'acquisto ad
ignari consumatori, gioielli "antichi" come risalenti al XIX
secolo ma in realtà appena sfornati da laboratori napoletani.
Nella sede dell'oreficeria vicentina le Fiamme Gialle hanno
sequestrato 75 monili, riproduzioni di pezzi antichi, per un
controvalore di circa 150 mila euro e documentazione contabile
ed extracontabile.
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