L'ictus è la terza causa di mortalità
e la prima causa di disabilità nei Paesi avanzati. Negli ultimi
30 anni vi sono stati progressi significativi nel trattamento
acuto dell'ictus, ad esempio l'uso di farmaci che possono
dissolvere un trombo (trombolitici) o più recentemente strumenti
che permettono attraverso l'inserzione di un catetere nelle
arterie cerebrali di migliorare la circolazione rimuovendo il
trombo (trombectomia). Nonostante questi miglioramenti, la
stragrande maggioranza di pazienti colpita da ictus soffre di
deficit. Un team di ricercatori della Washington University
School of Medicine (St. Louis, Missouri) e del Dipartimento di
Neuroscienze dell'Università di Padova ha dimostrato in uno
studio come due gruppi di deficit correlati spieghino la
maggioranza delle disabilità post ictus: specificatamente,
deficit del movimento e dell'attenzione, da un lato, e deficit
di memoria e linguaggio, dall'altro, sembrano essere i deficit
"canonici" nell'ictus.
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