Nasce dal suicidio di un ufficiale
italiano a Kabul - il capitano Marco Callegaro, 35 anni,
originario di Rovigo ma residente a Bologna - l'inchiesta che ha
portato il procuratore militare di Roma Marco De Paolis ad
iscrivere nel registro degli indagati sei ufficiali per truffa
militare aggravata: nei loro confronti è stato notificato un
avviso di conclusione indagini. La vicenda risale alla metà del
2010 e riguarda il nolo di alcuni mezzi la cui blindatura è
risultata più leggera (e meno cara) di quella pattuita:
circostanza che - oltre a favorire illecitamente la ditta afgana
noleggiatrice, riconducibile a un uomo ritenuto vicino ad
ambienti terroristici- avrebbe anche potuto mettere a serio
rischio, sostengono gli inquirenti,il personale cui erano
destinati. L'intera pratica incriminata - corredata da un
certificato di blindatura contraffatto - venne curata dagli
uffici amministrativi di Kabul dove Callegaro lavorava. Durante
le indagini sono stati sequestrati 28 blindati e sentiti
centinaia di militari.
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