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Profugo protetto se rischia pena morte

Profugo protetto se rischia pena morte

Si era autoaccusato omicidio in Nigeria per beghe su terreni

VENEZIA, 28 settembre 2016, 12:13

Redazione ANSA

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© ANSA/AP

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Aveva raccontato di essere fuggito dalla Nigeria per non subire una possibile condanna a morte, autoaccusandosi di aver ucciso una persona per beghe familiari legate a dei terreni di famiglia, e il tribunale di Venezia ha deciso che il profugo non va rimpatriato, ribaltando una decisione del maggio scorso della commissione prefettizia di Padova. "Il cittadino straniero che è imputato di un delitto comune punito nel Paese di origine con la pena capitale - è detto nell'ordinanza - ha diritto al riconoscimento della protezione sussidiaria qualora il giudice abbia fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel Paese d'origine, correrebbe un effettivo rischio di vedersi infliggere la condanna a morte".
    La decisione, impugnata dall'avvocatura dello Stato, parte anche dal presupposto che "nel nord-est della Nigeria persiste una grave situazione di insicurezza che impone di sospendere i rimpatri forzati" e ciò basterebbe "a integrare i presupposti per il riconoscimento dello status di protezione sussidiaria".
   

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