Ore e ore di dialoghi con 'clienti'
e funzionari del Banco dei Pegni di Torino, ma anche con i
ricettatori 'appostati' all'esterno (che hanno accettato di
recitare se stessi nel film), in attesa di comprare le polizze o
gli oggetti di chi non sa o non può aspettare. E' partita da una
ricerca assoluta di realtà, Irene Dionisio, documentarista
trentenne, per la sua opera prima di fiction, Le ultime cose,
film italiano in gara alla Mostra del Cinema di Venezia nella
Settimana della Critica e nelle sale dal 29 settembre con
Istituto Luce Cinecittà. La giovane cineasta, ispirandosi a
personaggi e storie vere che ha raccolto nel suo lavoro iniziale
di ricerca ("avevo pensato di fare un documentario ma era
impossibile per motivi di sicurezza filmare all'interno del
Banco dei Pegni, così ho pensato a un film) firma uno spaccato
dell'Italia al tempo della crisi, ricco di umanità e arricchito
da un tocco di noir. La supporta un cast di prim'ordine tra cui
Fabrizio Falco, Roberto De Francesco, Christina Rosamilia.
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