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Corpus Christi Day 3 Cinque possibili podi

2018 Youth Sailing World Championships, iniziata la volata finale

Responsabilità editoriale Saily.it

VIDEO DAY 3 - Qualche partenza anticipata di troppo, ma anche qualche rimonta importante. La squadra della Giovane Italia velica si batte nel giorno forse più importante del Mondiale Youth in Texas. Restiamo tra i primi 10 in tutte le classi ma scendiamo al terzo posto nella Nation's Trophy (USA in fuga). Ora la volata finale con gli ultimi due giorni di regate. Nervi saldi e cinque podi ancora possibili. Quanto sarebbe bello far sentire ai nostri giovani velisti l'appoggio dell'Italia velica...

 

di Fabio Colivicchi

Terzultimo giorno del Mondiale Giovanile nella natura "violenta" del golfo di Corpus Christi, località del Texas al confine con l'Arkansas, con una baia chiusa affacciata sull'immensità e le contraddizioni del Golfo del Messico. Il luogo da dove parte la Corrente del Golfo che regola temperature e meteo di mezzo mondo (speriamo continui a farlo, perchè le variazioni climatiche del global warming la stanno coinvolgendo), teatro del grave incidente ecologico della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon nel 2010, dalle conseguenze devastanti sull'ambiente circostante, luogo di venti impetuosi come respiri oceanici. Tutta questa potenza incanalata nello sport velico ha fatto di CC un luogo ideale per le regate, e adesso anche per questo Mondiale Youth, i 320 velisti Under 19 selezionati tra i più forti del mondo.

Bene, in questo scenario di geografia preponderante, c'è un significato quasi geostrategico dei risultati. Gli statunitensi, evidentemente conoscitori del posto, dove si sono preparati a lungo, stanno dominando come un esercito: quattro primi, un secondo e un quarto su otto classi. Il primo posto con distacco nel Nation's Trophy "italiano" da due anni. Difficile portarglielo via in queste acque marroncine. Non sono scuse, beninteso, solo osservazioni. Aggiungendo che per ragioni di budget, trattandosi anche di giovani atleti, la trasferta azzurra è stata limitata ai giorni di regata, senza un periodo di acclimatamento (sappiamo quanto necessario ormai nella vela moderna, quasi un obbligo). Insomma con tutte queste premesse l'Italietta si è difesa e continua a difendersi bene. A due giorni dalla fine, con una giornata conclusiva (venerdi) che dovrebbe prevedere una sola prova, le classifiche hanno contorni ormai chiari nei quali si può leggere l'esito plausibile.

Abbiamo cinque podi possibili da difendere o da conquistare. Nell'ordine di piazzamento: 1) RSX W la tavola femminile con la nostra Giorgia Specialissima che è scesa al secondo posto causa ultima prova con squalifica per partenza anticipata (UFD), a 1 solo punto dalla kiwi Ten Have e a +2 dall'inglesina Watson. Sarà un finale da cuori forti. Quindi da Giorgia. 2) RSX M, tavola maschile l'ottimo Nicolò Renna è secondo dietro allo statunitense Nores, ma a soli 5 punti e ha iniziato a dare segnali di attacco. Questi due podi delle tavole sono comunque certi, e magari ci scappa anche il primo posto.

Poi ci sono altri podi da rosicchiare, credendoci. 3) Il più vicino in termini di punteggio è quello del Nacra 15 di Andrea Spagnolli e Giulia Fava, che sono quinti ma a 1 solo punto dal podio, quindi grande ressa al vertice per il terzo gradino che pare l'unico rimasto disponibile, con argentini irraggiungibili e kiwi belli avanti. Andrea e Giulia nel Day 3 sono partiti fortissimo ma poi sono incappati nel loro scarto (2-2-14), altrimenti quel podio lo avrebbero già in tasca. Ma le cose conquistate a fatica sono le più belle, no?

4) L'altro podio possibile aritmeticamente (a dire il vero lo era quasi matematicamente alla vigilia per poi diventare apparentemente irraggiungibile dopo i primi giorni, e tornare in vista adesso) è quello del Laser Radial di un irriducibile Guido Gallinaro (1-6 nel Day 3) che è settimo ma a +7 punti dal podio. Ne ha tanti davanti, ma che importa ormai? Chissà le istruzioni di scuderia, se lo lasciano libero di prendersi dei rischi pur di osare l'assalto al podio, oppure restare prudente nel piazzamento che fa punti Nation's.

5) Infine c'è il podio del 420 femminile, con Giorgia Sinigoi e Sara Zuppin che sono quinte (3-7 nel Day 3) a 8 punti da argento e bronzo, con meno barche davanti. Qui c'è poco da fare calcoli: correre più davanti possibile e poi fare i conti.

Questi i cinque podi (due sicuri e tre da guerreggiare) che restano nel mirino della nostra squadra azzurrina nel forno texano, insieme al miglior piazzamento Nation's possibile, come si addice al doppio defender in carica. Ora vediamo le altre classi.

420 M - Maledizione UFD anche per Matias Menis e Nicolas Starc (UFD-9) che adesso sono abbarbicati a difendere almeno il decimo posto. Peccato perchè i due triestini rappresentano una classe molto diffusa da noi e dove l'Italia è ai vertici, e non hanno potuto esprimerlo al meglio. Ragazzi di Barcola, chiudete come sapete fare e date una mano alla squadra. Poi si parlerà di questi due statunitensi da quattro primi-un secondo-un terzo su sei prove, Joseph Hermus e Walter Henry, da quale pianeta arrivano?

29er M - Federico Zampiccoli e Luca Fracassi sono settimi, abbastanza regolari ma senza acuti significativi (Day 3: 7-6-8) e ormai parecchio lontani dal podio (19 punti), anche perchè davanti si sono messi a correre tutti.

29er W - Qui le azzurrine Michelle Waink e Claudia Garbarin sono quarte, dunque apparentemente vicinissime al podio, eppure la distanza dalle prime tre è significativa (11 punti). Questo, prudentemente, ci porta a non inserire questo podio tra quelli guerreggiabili: ma una conquista in extremis, di testa e cuore e anche fortuna (deve andare male a qualcuno davanti a loro) resta nel novero delle possibilità dei numeri e della cabala (e ci renderebbe ben felici oltre a darci spintarelle Nation's).

Laser Radial W - Federica Cattarozzi è nona con podio lontano ben 32 punti. A lei, che è quasi una veterana, si chiede un bel finale di carattere e punti-squadra. Il bello dello Youth è anche la possibilità che offre ai giovani atleti di regatare pensando non solo al proprio singolo risultato o gesto sportivo, ma al bene complessivo della squadra nazionale. Non è poco.

Proprio per questo sarebbe (stato) bello poter far sentire alla squadra di Alessandra Sensini il seguito, l'affetto e l'appoggio degli appassionati dall'Italia. Dai circoli, dalle zone, dalle città e regioni degli atleti. Sotto questo aspetto la strada da fare è ancora tanta, forse troppa, e il Mondiale Youth da doppi defender ci sta scappando come ennesima occasione persa per mettere un briciolo di vela nelle vene del sistema mediatico.

 

Responsabilità editoriale di Saily.it