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UCINA, la nautica resta ottimista

Crescere nonostante tutto

Responsabilità editoriale Saily.it

Assemblea di UCINA Confindustria Nautica e convegno sull'andamento del mercato. Il 60% delle aziende si aspetta una crescita del fatturato nel 2019. E i primi dati confermano: per la nautica italiana nel suo complesso previsto un 2018 con un +9.5% rispetto al 2017. Ma Cottarelli gela tutti

 

  

Si è tenuta a Roma, presso la Pinacoteca del Tesoriere di Palazzo Patrizi, l’Assemblea Generale dei Soci UCINA che ha visto riuniti gli imprenditori della nautica da diporto per una giornata di lavori, di confronto e di aggiornamento sul settore. Nell’ambito della sessione privata dell’Assemblea, sono state presentate agli Associati le indicazioni sulle previsioni 2019 del mercato nautico, frutto di un'indagine condotta dall'Ufficio Studi di Ucina Confindustria Nautica.

 

Dall’analisi emerge che il 63% delle aziende coinvolte dichiara, sulla base del portafoglio ordini, una crescita del fatturato 2019. Il 35% degli intervistati indica un aumento fino a + 5%, il 14% tra il 5 e il 10%, il 14% oltre il 10%. Per il 28% degli intervistati il 2019 sarà un anno di stabilità, mentre soltanto il 9% prevede una contrazione rispetto al fatturato 2018.

 

Sono state, inoltre, presentate le elaborazioni sull’andamento dell’industria italiana della nautica, relative al preconsuntivo per l’anno 2018, che registrano una crescita del 9,5% rispetto all’anno precedente. In particolare, il settore della cantieristica vede un incremento del 10,4% e quello degli equipaggiamenti (accessori e motori) del 7,8%. I dati definitivi relativi al 2018, basati sui bilanci delle imprese, saranno presentati come di consueto in occasione del 59°Salone Nautico.

 

“L'andamento del fatturato globale del settore ha registrato negli ultimi anni una ripresa significativa e consolidata. Le aziende hanno nuovamente dato fiducia ai venti favorevoli per il settore, anche grazie agli ottimi risultati di vendita dei principali saloni nautici internazionali, testimoniando il risveglio del mercato europeo ed italiano" – ha commentato Carla Demaria, Presidente di UCINA Confindustria Nautica.

 

La giornata di lavori è proseguita nel pomeriggio con l’Assemblea pubblica organizzata in una tavola rotonda dal titolo “Competere con il mondo, confrontarsi con l’Italia. L’industria nautica traccia la rotta”.

 

Questo il panel dei relatori del convegno: Carlo Cottarelli, economista italiano, Direttore dell’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Ruggero Aricò, Vice Presidente di Confindustria Assafrica e Mediterraneo; Matteo Borsani, Direttore della Delegazione Confindustria presso l’UE; Luigi Paparoni, Direttore Brand Identity Confindustria; Gianni Pietro Girotto, Presidente Commissione Industria del Senato; Edoardo Rixi, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 

IL FOCUS SUGLI SCENARI ECONOMICI, POLITICI E INDUSTRIALI PER COMPRENDERE DOVE STA ANDANDO L’INDUSTRIA NAUTICA - COSA HANNO DETTO COTTARELLI, ARICO', BORSANI, PAPARONI, DEMARIA...

 

Il convegno è stato aperto dal professor Carlo Cottarelli, economista italiano, Direttore dell’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che ha tracciato un quadro sugli scenari macro-economici mondiali. "Nel terzo trimestre 2018 il Pil è calato dello 0,1% (e nel quarto trimestre non migliorerà) a causa delle incertezze del Governo e dell’aumento dello spread. L’effetto immediato è quello di bloccare gli investimenti per un effetto psicologico di mancanza di fiducia. Qualora l’Europa rallentasse, l’Italia in questo contesto ne subirebbe le conseguenze”.

 

Ruggero Aricò, Vice Presidente di Confindustria Assafrica e Mediterraneo, per gli scenari geopolitici, “L’Africa sarà il continente del futuro. Nel 2050 la popolazione africana duplicherà. L’Africa cresce e rappresenta un’opportunità che il business italiano dovrebbe conoscere. Bisogna scommettere sui Paesi africani per fare business nel futuro e sul flusso generato dalla Via della Seta marittima che tocca ben 60 Paesi tra Asia, Africa ed Europa”.

 

Gli scenari europei sono stati al centro dell’intervento di Matteo Borsani, Direttore della Delegazione Confindustria presso l’UE: “Oggi stiamo raccogliendo ciò che l’Europa ha seminato 10 - 15 anni fa. Il prossimo ciclo istituzionale della UE vedrà una parte preponderante del Parlamento provenire da compagini governative “euroscettiche”. L’Europa deve rimanere unita perché nel prossimo futuro nessun Paese europeo farà più parte del G7”.

 

Ancora di futuro ha parlato Luigi Paparoni, Direttore Brand Identity Confindustria, che ha delineato le opportunità offerte da Connext, il primo incontro nazionale di partenariato industriale di Confindustria. “Connessione e futuro sono gli elementi che caratterizzano Connext. Si tratta di un evento fisico ma, soprattutto, l’avvio di un marketplace digitale dive le aziende presenti potranno profilarsi e programmare incontri. Vogliamo creare una nuova modalità di incontro e relazione proiettata agli affari per le aziende piccole e grandi. Tra gli aspetti fondamentali che Connext vorrà porre in evidenza saranno l’importanza di una filiera strutturata, dell’internazionalizzazione e di una catena distributiva forte”.

 

Carla Demaria, Presidente di UCINA si è unita sulla tematica sul futuro ricordando come “nel corso del 19°Forum “Avanti Donna” organizzato dalla Fondazione Bellisario – di cui Demaria è entrata a far parte quest’anno - sia emerso come la nostra economia sia più fragile di quanto appaia. L'Italia è campione nell'export e questo la posiziona al  secondo posto tra le potenze industriali europee e sesta al mondo. Ma il Made in Italy ha bisogno d'interventi per mantenere questa competitività. Partecipare attivamente alla 4° Rivoluzione industriale, la cosiddetta Impresa 4.0, non è un'opzione ma una condizione di sopravvivenza. Occorre abbattere i vincoli che impediscono che al processo aderiscano il maggior numero di aziende. Per farlo è indispensabile un piano nazionale strutturato e alla cui stesura è altrettanto indispensabile che l'industria partecipi".

 

L’On. Edoardo Rixi, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha fornito un quadro sulle riforme del settore e sugli scenari politici finanziari dell’Italia, partendo dall’emendamento in merito ai canoni demaniali dei porti turistici. “Siamo riusciti a portare a casa il Registro Telematico che quest’estate sarà operativo. Se non riusciremo a far passare l’emendamento ora, nell’ambito di una manovra finanziaria piuttosto delicata, mi auguro di riuscirci nel primo provvedimento utile”. E, in merito al sostegno ai porti devastati dal maltempo lo scorso novembre, il Vice Ministro ha ricordato come sia nei fatti una materia difficile da affrontare per quanto riguarda gli aiuti governativi perché si tratta di porti privati e non di beni pubblici.

 

Gianni Pietro Girotto, Presidente Commissione Industria del Senato, sugli scenari industriali. “L’industria ci chiede certezza del diritto, per incentivare gli investitori esteri, e gestire e non subire le grandi trasformazioni industriali: da quella energetica a quella della mobilità. Circa il supporto all'internazionalizzazione sosteniamo con forza il ruolo di ICE Agenzia. Per quel che riguarda le principali manifestazioni fieristiche del Made in Italy sono assolutamente favorevole a concentrare le risorse sugli eventi principali".

Responsabilità editoriale di Saily.it