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Salone 58, bilancio ragionato

Oltre i numeri

Responsabilità editoriale Saily.it

Salone nautico di successo, salone da ricordare, per numeri, solidarietà, affari. Visitatori a quota 174mila, in crescita sullo scorso anno, espositori contenti. In questo report finale, il nostro contributo da media partner è quello di evidenziare anche le cose che si possono migliorare e gli investimenti da fare per il futuro. Dagli allestimenti ai servizi alle piccole barche a vela

 

174mila visitatori (più dello scorso anno, sempre primo tra i saloni del Mediterraneo, e secondo al mondo), 60 milioni di euro di indotto sul territorio, con boom aeroportuale, soddisfazione degli espositori anche per la qualità dei visitatori. Col mercato in ripresa, la voglia di mare e di barche che ha meno ostacoli psicologici e persecuzioni fiscali, il salone nautico numero 58 sembra aver voltato la pagina grigia iniziata nel 2009, con la crisi più lunga e brutta dell'economia occidentale.

I numeri sono dalla parte di Genova, e da questi può partire una spinta persino maggiore di quella della timida ripresa. Per farlo occorre però avere la forza di guardare lontano, anzi lontanissimo, di più. Non bastano i numeri da celebrare per dire di avercela fatta. Vale per quest'anno, magari per i prossimi due, ma poi? Oggi tutto si inquadra nel futuro e nei piani pluriennali, dalla salvaguardia dell'ambiente alle strategie di geopolitica, dallo sport all'energia, dalla tecnologia all'educazione. E' più forte chi riesce a programmare su tempi più lunghi. vale per tutti: aziende, istituzioni, settori industriali. Vale anche per il salone nautico di Genova.

L'edizione 2018, tra la solidarietà per il Ponte Morandi, il sole e gli affari, è stato un successo. Giusto celebrarlo. Ma appena finite le celebrazioni, occorre subito pensare a come migliorarsi ancora: le criticità da correggere, e cosa aggiungere o cosa togliere al salone. Questo è il nostro contributo, da media partner del Salone e da espositori contenti.

MIGLIORAMENTI - Sentendo in giro espositori e visitatori, a fianco della generale soddisfazione e del clima positivo, emergono alcuni punti chiari, che gli organizzatori del salone faranno bene ad affrontare. In gran parte sono problemi annosi e legati al continuo mutare di quela che una volta era l'area fieristica della Fiera di Genova che di fatto non esiste più. Parcheggi, viabilità (anche senza l'aggravante del ponte), qualità degli allestimenti generali (piccoli ma significativi interventi si possono fare in un quadro sicuramente già migliorato), servizi all'interno del salone (se il food è stato decisamente migliorato negli ultimi anni, i bagni sono ancora un problema).

La scorrevolezza del pubblico dovrebbe essere una priorità: migliorare l'esperienza della visita garantisce un feedback positivo, la voglia di tornare e commenti che fanno venire più gente. Un meccanismo virale che puo' portare molti più visitatori. Nelle giornate di affollamento il visitatore rischia di impantanarsi in numerose strettorie che vanno eliminate. Nel caso della vela, gli spazi per stand e uffici di molti cantieri davanti alle proprie barche ormeggiate sono risicatissimi (anche se questo è un problema risolvibile solo con modifiche strutturali, forse ci penseranno i lavori per il nuovo waterfront di Renzo Piano (sui quali torneremo). Anche queste sono modifiche che impattano sullo sviluppo ulteriore dei numeri del salone.

In sintesi: proprio adesso che c'è un clima euforico e positivo, è il momento di mettere a fuoco tutti i piccoli-grandi investimenti per fare l'ulteriore passo in avanti. Genova puo' tornare ad essere il primo salone al mondo, non solo del Mediterraneo. Per la nautica il momento è propizio, e per la città nel suo complesso? Qui c'è da capire il momento politico, sociale, economico, i rapporti istituzionali, le riforme e le grandi opere in cammino. E' un puzzle i cui pezzi coinvolgono anche il salone nautico.

La questione darsena (concessione di una vasta area per 20 anni al Cantiere Amico, che si "impegna" a liberare le aree per il salone nautico; e concessione di un'area ridotta e per 4 anni a I Saloni Nautici) ha già evidenziato una concorrenza innaturale tra attori della stessa filiera, che invece di collaborare si guardano male. Sembra di rivedere le tensioni nei rapporti tra Ucina e Fiera Genova, in peggio. Conseguenze per il salone tutte da capire, ben più gravi del Ponte. Il governatore Toti in conferenza stampa ha rivendicato il potere della Regione rispetto alla Autorità Portuale (quella che ha rilasciato le suddette cobcessioni), e ha lanciato ottimisticamente la speranza che le parti lavorino insieme per il bene di Genova. Intanto però lo stesso Toti ha problemi a incassare un decreto come vuole lui sulla ricostruzione del ponte.

La questione è economica prima che politica: il cantiere Amico smuove affari ingentissimi per 12 mesi l'anno. Il salone nautico smuove affari e turismo per un mese l'anno, ma è vetrina di passerelle politiche. Chi vincerà? E poi: come influiranno i lavori per il nuovo Waterfront cittadino di Renzo Piano, che impatteranno fortemente sull'area della Foce e di Albaro, sulla fruibilità, i servizi, il traffico, gli allestimenti, dei prossimi saloni? Toti e il sindaco Bucci mettono la mano sul fuoco: abbiamo e avremo aree e ormeggi a sufficienza per qualsiasi salone. Ma Toti e Bucci hanno mandati e scadenze politiche. Il salone e i problemi, invece, restano. 

La vela puo' essere di grande aiuto a fare le scelte giuste e a lavorare insieme e non separati in casa. Le occasioni sono la finale di Coppa del Mondo di Vela Olimpica ad aprile proprio nella darsena del salone e nel Padiglione B, e la candidatura a ospitare una tappa del giro del mondo Ocean Race nel 2021.

COSA MANCA - Venendo all'aspetto dei contenuti, abbiamo un'altra osservazione sentita parecchio in giro. Mancano le barche piccole, soprattutto a vela. Bello il salone dove tornano i mega yacht e le Vip Lounge, ma - ecco l'obbligo di pensare sui tempi lunghi - senza la nautica e la vela di base, senza le barche piccole, anche quello che oggi appare un mercato (e un salone) florido, arriveranno al capolinea. Perchè non ci sono a Genova le piccole barche a vela, in primo luogo le derive, i monotipi, i piccoli cabinati con cui iniziare? 

Ovviamente non è una "colpa" che si puo' addossare solo agli organizzatori: loro sarebbero ben felici di vedere Nautivela, Laser, J-Boats, windsurf, kite, e relativo contorno. Ma questi operatori non riescono a venire al salone per i costi. D'altra parte gli spazi sono quelli che sono e gli organizzatori possono dire di riempirli. Un rebus, come fare? Per esempio riprendere quanto avviato dalla FIV alcuni anni fa e visto anche in altri saloni nautici. Un "villaggio derive" a cura della Federazione, con prezzi specialissimi per le piccole aziende del segmento e la collaborazione delle associazioni di classe. Lo spazio si trova, si deve trovare, e in questo sta l'investimento richiesto a I Saloni. Ne va del vostro futuro: più aprite oggi al piccolo e giovane, più barche e spazi avrete domani. Nel comunicato UCINA che pubblichiamo qua sotto, oltre ai bellissimi numeri, c'è la previsione del tour ai prossimi saloni internazionali: è un altro esempio di investimento, ma non perdete di vista quello sul "piccolo".

Visto che abbiamo citato la FIV, con tutta la buona volontà del caso si deve dire che il salone 58 è stato un passo indietro e una occasione persa. C'era una lista di trionfi e volti di ogni età dello sport velico da festeggiare al nautico, dal mondiale Optimist a quello Nacra 17 olimpico, una volta era immancabile la festa per tutti al salone, con ricaduta di visibilità alimentata dai media già coinvolti a Genova. Quest'anno non c'è stato nulla, il campione del mondo Ruggero Tita è passato un giorno con altri atleti in divisa Fiamme Gialle per iniziativa della Guardia di Finanza. Di sicuro ci saranno stati problemi logistici e organizzativi, ma quelli ci sono sempre e vanno superati. Diciamo che la vela non si fa vedere: se non ci facciamo vedere neanche al salone nautico "in casa", siamo messi male.

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I NUMERI DEL SALONE  - (UCINA) Si è chiuso ieri sera il 58° edizione del Salone Nautico un’edizione record che non ha dato ottimi risultati solo dal punto di vista dei visitatori e degli affari, ma anche in termini di indotto della Provincia di Genova e di marketing territoriale dell'intera Liguria.

Sulla base delle campionature effettuate sulla spesa media di espositori e visitatori, inoltre, nel periodo 10-30 settembre per le diverse fasi (allestimento, manifestazione, disallestimento), l’indotto prodotto dal Salone Nautico sul territorio della città di Genova e della Regione supera i 60milioni di euro, senza contare le attività a monte e a valle organizzate tutto l'anno nelle Darsene gestite da I Saloni Nautici per manifestazioni sportive, formazione, prove di imbarcazioni riconducibili allo stesso Salone Nautico.

Numeri più che positivi anche sul fronte degli arrivi riscontrati all'Aeroporto di Genova: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si è registrato un +35% di traffico ed un +13% di toccate di aerei privati, indice di un target molto elevato. Dato che trova conferma nell'ingresso - via auto e con posto riservato - di circa 1.000 VIP del mondo dell'imprenditoria e della finanza italiana ed internazionale. Il partner tecnico Eataly ha somministrato 51.600 pasti solo nei ristoranti e oltre 85.000 caffè.

Anche la qualità della presenza dei visitatori è aumentata, come si ricava dal tasso dei parcheggi che rileva una presenza più lunga in città (+22%). Ancora sul fronte cittadino, i numeri importanti che hanno certificato il successo indiscusso della manifestazione - con 174.610 visitatori, +16% in più rispetto allo scorso anno - hanno eco nei 73 eventi organizzati in città nell’ambito del calendario GenovaInBlu. Il Salone Nautico è stato inoltre il palcoscenico per 620 eventi organizzati tra convegni ForumUCINA, seminari, conferenze e feste degli espositori.

Di rilievo anche le presenze internazionali con 150 tra operatori e giornalisti esteri che hanno partecipato alla missione incoming organizzata da ICE Agenzia in collaborazione con UCINA Confindustria Nautica, provenienti da 27 Paesi. Anche sul fronte visitatori, gli stranieri hanno superato il 33% del totale con provenienze anche da molto lontano, come Israele, Australia e Hong Kong.

E' record anche per la comunicazione condotta dal Salone Nautico con 7.607 uscite stampa dal 1° maggio al 26 settembre, il 19,9% sulla stampa cartacea, 21,4% radio e tv e 58,6% sul web, costituendo uno straordinario strumento di promozione della città di Genova e del territorio.

In considerazione della solida ripresa del mercato del nuovo - con un fatturato globale del settore nel 2017 pari a 3,88 miliardi di euro (+12,8% rispetto al 2016) - si è già discusso in occasione del Consiglio Generale di UCINA Confindustria Nautica dello scorso 25 settembre, il progetto di organizzare un Salone dell’usato nelle stesse aree in cui si è appena tenuto il Salone Nautico.

Genova si conferma sempre più come location permanente per la nautica da diporto, comparto che, secondo il Rapporto Censis 2015 sull’Economia del mare, ha il più alto moltiplicatore del reddito e dell’occupazione di tutto il cluster marittimo, rispettivamente del 3,7 e 6,9 a fronte di una media del cluster del 2,6 e 2,8.

A partire dal mese di ottobre, prenderà il via il programma di promozione internazionale del Salone Nautico e della città di Genova presso i principali saloni esteri: l’Ibex Show a Tampa (Florida), il Fort Lauderdale Boat Show,  il METS Trade di Amsterdam, il Boot di Düsseldorf.

Responsabilità editoriale di Saily.it