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Coppa a Cagliari: rischio rinvio?

36 America's Cup

Responsabilità editoriale Saily.it

Le ultime dalla Coppa America: verso una risoluzione il problema dei bracci per i foil. Superati gli ultimi test, ora le componenti arriveranno ai team in pochi mesi, ma comunque in ritardo sulla tabella di marcia. Ritardi che potrebbero riguardare adesso tutti i vari degli AC75, e rendere difficile per molti portare la barca a Cagliari per la prima regata in programma a ottobre - FACCIAMO IL PUNTO

 

"Cagliari si farà, e sarà la prima tappa dell'America's cup World Series - questo trapela con certezza dagli ambienti incrociati del defender neozelandese e del Challenger of Record (COR) Luna Rossa. Però con questa aggiunta: "Il problema è quando". Annunciata a Montecarlo nella serata della Prada Cup a dicembre, la tappa di Cagliari è prevista per ottobre 2019, la prima attesissima occasione per vedere in regata, in match race, gli (ancora) incredibili monoscafi classe AC75, senza chiglia e con foil zavorrati e mobili, per non parlare della randa a doppia pellicola e altre diavolerie.

Come è noto, il Foil Cant System, l'intero sistema di regolazione dei foil, comprensivo dei due bracci (in alluminio) che sporgono dalla fiancata dello scafo e si muovono in senso laterale e verticale, e dell'impianto idraulico per manovrarli, deve essere fornito one-design (ovvero uguale per tutti) ai team ed è una responsabilità attribuita a Luna Rossa. Dopo le rotture dei primi test di carico, è stato creato un gruppo di specialisti strutturali da vari team, che a quanto pare avrebbe trovato una soluzione robusta. Prossimamente da Persico si faranno altri test, e poi i sistemi costruiti saranno spediti in pochi mesi. Ma comunque in ritardo. E da qui scatterebbe l'effetto domino sul calendario.

Alla luce degli ultimi sviluppi - problemi di rottura sotto carico per i primi test dei bracci dei foil, e accettazione di due nuove sfide, Malta e gli Olandesi - questa data rischia seriamente di slittare, nella migliore delle ipotesi di qualche settimana restando nel 2019, oppure scivolare direttamente al 2020. In questa ipotesi i problemi si porrebbero accumulare: oltre a un anno senza America's Cup World Series, considerando che Cagliari è la prima scelta obbligata quale sede del COR Luna Rossa, non resterebbe molto tempo per le altre tappe, che (quasi) tutti i team sperano di ospitare in casa loro. Gli olandesi di The Netherlanda, ultimi arrivati, addirittura pare abbiano condizionato la sfida a una tappa ACWS a Scheveningen.

Questo dettaglio non è confermato, come non lo sono i rischi di rinvio della data di Cagliari. Ma nei respiri del mondo di Coppa si coglie più di un disagio, a cominciare proprio dall'impossibilità di confermare date precise, per i vari e per i prossimi appuntamenti. Sullo sfondo di tutto, poi, ci sarebbe una visione diversa della 36AC tra defender e primo sfidante: Emirates Team New Zealand e Luna Rossa non sono ai ferri corti - tra l'altro c'è di mezzo la super sponsorizzazione della Prada Cup - ma certo discutono mettendo in gioco una cultura diversa della Coppa, sull'accettazione delle ultime sfide, sul calendario, sulle consegne dei materiali one-design ai team. Il rinvio della data di Cagliari - che ci auguriamo sia scongiurato - porterebbe anche a ritardi nell'assegnazione dei diritti televisivi, in particolare in Italia dove ancora i giochi sono aperti.

I NEOZELANDESI INTANTO HANNO COSTRUITO IL CANTIERE - La chiusura dello storico cantiere Cookson che aveva costruito sempre le barche delle sfide kiwi, ha creato dei problemi al team defender, che alla fine ha preso una decisione radicale: si è costruito da zero un nuovissimo e attrezzatissimo cantiere navale completo e specializzato nei materiali compositi. Nel presentarlo, si è fatto riferimento che il cantiere punta in futuro a diventare un nuovo riferimento per costruzioni navali d'avanguardia anche per clienti al di fuori dall'America's Cup.

Secondi il Build Operations Manager Sean Regan, l'idea di farsi un proprio cantiere è stata da sempre una delle visioni del team. 1800 metri quadrati pensati e realizzati con l'esperienza maturata in tanti cantieri nel mondo e completo di tutte le parti e gli accessori che servono nel processo costruttivo di barche in materiali compositi, al quale lavoreranno 40 persone scelte tra ex maestranze di Cookson, da ETNZ e da altri cantieri. La vicinanza tra la base del team e il cantiere, faciliterà le connessioni tra il gruppo dei designer e i costruttori. "La dinamicità e la flessibilità, unita all'uso del tempo, sono le componenti strategiche vincenti in Coppa America. Poter cambiare le priorità costruttive giorno per giorno è un grande vantaggio, specialmente in una edizione con barche nuove e mai progettate o utilizzate prima. Poter dare ai designer più giorni possibili prima di consegnare il progetto al cantiere può fare la differenza.

VIDEO: COSTRUIAMO IL CANTIERE CHE COSTRUIRA' LE BARCHE

Responsabilità editoriale di Saily.it