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VDH, ultima burrasca prima della vittoria

Golden Globe Race: ultime ore per il vincitore

Responsabilità editoriale Saily.it

Penultima notte in burrasca per Jean-Luc Van Den Heede a 100 miglia da Les Sables d'Olonne! Matmut è dovuto scappare a Sud con la tormentina, per poi risalire. L'arrivo previsto per martedi mattina ora italiana. L'olandese Mark Slats al secondo posto staccato di circa 300 miglia. VDH (eterno secondo e sul podio, in tutte le più grandi regate oceaniche e i giri del mondo) si avvia a vincere la Golden Globe Race rievocativa della storica edizione del 1968. - VIDEO: A BORDO DEL SUO MATMUT

 

Verso l'epilogo, verso il taglio del traguardo a Les Sables d'Olonne per Matmut e Jean-Luc Van Den Heede, 73 anni, l'eterno secondo, quella di oggi, tra lunedi e martedi, sarà la sua duecentoundicesima notte di mare, da solo sul 36 piedi Matmut: "E' un po' bagnato, a bordo", scherzava ieri al telefono, raccontanto l'ultima domenica di regata.

VHD ha rallentato e ha dovuto fare più strada perchè l'ultima depressione, con venti a 40-45 nodi da Nord-Ovest, proprio all'ingresso del golfo di Biscaglia, l'ha obbligato a fuggire verso Sud, per poi riguadagnare la latitudine di Les Sables appena il vento e il mare hanno cominciato a calare un po'. Al telefono domenica ha raccontato di aver navigato solo con un piccolo fiocco, con la randa ammainata, sempre per salvaguardare l'attrezzatura che da prima di Capo Horn è piuttosto danneggiata.

Questo è il motivo del giorno in più, rispetto alle previsioni, per l'arrivo a Les Sables, originariamente atteso per lunedi 28, sarà invece per la mattina di martedi 29 gennaio. La GGR era partita da qui il 1° luglio scorso, sono 211 giorni. Bilanci e ragionamenti su questa regata se ne faranno molti, e a lungo. Ma queste sono le ore del marinaio Van Den Heede, nato ad Amiens l'8 giugno del 1945, professore di matematica in Bretagna, navigatore solitario per passione diventata professione, dal 1977 (2° alla Mini Transat) al 2004 gli oceani e i grandi capi, quindi la circumnavigazione del globo, sono stati un suo universo costante.

Eppure non ha mai vinto: un altro 2° alla Mini Transat del 1979, un 2° al BOC Challenge del 1086 (il giro in solitario a tappe), ancora due podi, un 3° e un 2° nel Vendée Globe del 1990 (la prima, vinta da Titouan Lamazou) e 1993 (dietro Alain Gautier, e davanti a Philippe Poupon). Ancora 4° nella Jacques Vabre del 1993, 3° nel BOC Challenge del 1995 (quella in cui Giovanni Soldini arrivò secondo di classe). Poi 2° alla Route du Rhum del 1998... L'eterno secondo alla fine si stanca e si dedica ai record: nel 2002 batte quello della Manica in coppia con karen Leibovici, e nel 2004 quello più importante, che resta un suo capolavoro, il record sul giro del mondo in solitario contro i venti dominanti, da Est a Ovest, in 122 giorni e 14 ore, ancora in suo possesso.

Ora la prospettiva di onorare il ricordo della leggendaria Golden Gate 1968, quella di Sir Robin Knox-Johnston (che sarà ad accoglierlo all'arrivo, e immaginiamo con quali emozioni), ma anche di Bernard Moitessier, di Donald Crowhurst, dello stesso Alex Carozzo. Forse la faccia scavata di Jean-Luc è la migliore custodia per quei ricordi e per un altro pezzo di storia della vela oceanica, e per lui finalmente una vittoria. Tutto il resto è rumore di sottofondo. A domani per raccontare l'arrivo, con foto e video.

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VIDEO-VISITA DI MATMUT, IL RUSTLER 36 DI JL VAN DEN HEEDE

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