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Susie: "sopravvissuta" alla tempesta terribile

Pazza Golden Globe Race

Responsabilità editoriale Saily.it

A sorpresa il giro vintage comunica molto, e fa discutere. Tra disagio e rispetto. Ecco le ultime news dall'altra parte del globo! 1) Aggiornamento sul salvataggio di Loic Lepage: una nave, un aereo e una barca a vela saranno nell'area in giornata martedi 23. Le procedure previste per il recupero del velista francese. 2) Susie Goodall racconta: "Come sono sopravvissuta a una tempesta terribile" - FOTO - 3) Zaretsky sale sull'albero e aggiusta lo strallo da solo! 4) Randmaa tra tre giorni a Hobart

 

Diciamo la verità: per essere una regata senza dirette streaming dagli oceani del sud, senza foil, senza neanche internet perchè sulle barchette della GGR non c'è elettronica (a parte il satellitare di sicurezza), la Golden della nostalgia si sta rivelando sorprendentemente mediatica. Certo, si puo' (e si deve) riflettere sul fatto che molte delle notizie riguardano incidenti, naufragi, abbandoni, complesse operazioni di salvataggio intercontinentali.

Dunque due cose. La prima: la vela oceanica puo' ancora essere estrema, ai limiti delle possibilità umane, e creare attenzione e seguito di pubblico. Non c'è solo il Vendée con i superman, le dirette onboard stile Grande Fratello, le tempeste minuto per minuto, le velocità folli degli IMOCA foiling che cavalcano le tempeste australi con planate mozzafiato a 25 nodi che durano ore... C'è anche l'oceano vintage dei 12 metri a chiglia lunga, skipper tendenzialmente over 50 o anche 60 (con le dovute eccezioni, una delle quali la brava Susie Goodall, under 30, che più avanti racconta della sua terrificante burrasca), collegamenti con l'esterno ridotti all'essenziale, timoni a vento.

Il giro del mondo in solitario a vela del Vendée, più o meno 30 iscritti e 13 arrivati. Il giro del mondo in solitario a vela della Golden Globe Race, più o meno 18 partiti e 8 rimasti in gara. Proporzioni non lontanissime: i mari mettono sempre alla prova, e l'abilità da sola puo' non bastare.

I navigatori del Golden Globe sono da considerare inesperti o incoscienti? Rifare la regata-fotocopia del 1968 è insensato e temerario? Le discussioni intorno alla GGR ci sono fin dalla nascita e il mondo della vela resta abbastanza diviso. Ora che sono alla frusta nei mari del sud e capitano parecchie disavventure, aumentano il disagio e l'ammirazione davanti a questa impresa.

Disagio perchè quanto sta emergendo è che la taglia piccola e soprattutto le chiglie lunghe dei vecchi progetti di scafi oceanici, al di là della storia gloriosa che hanno fatto e delle migliaia di miglia felici compiute, oggi al confronto con moderni scafi piatti che quasi irridono i Quaranta Ruggenti (con rispetto planando) mettono un po' di paura.

Rispetto perchè andare laggiù a 60 anni, o a 40 o a 30 come Susie, con esperienze solide ma spesso non comprendenti le latitudini inferiori ai 30 gradi, dove tutto cambia e ti sconvolge, è una sfida con se stessi prima di ogni altra cosa.

Premessa fatta. Adesso veniamo alle notizie del giorno.

LOIC LEPAGE: IL PIANO PER IL SALVATAGGIO - Il solitario francese dovrebbe essere evacuato dal suo yacht Laaland nella giornata di martedi 23. Dalle prime luci (locali) del mattino, sono in zona sia la nave Shiosai che il Beneteau Oceanis 43 Alizes II, la posizione è a circa 670 miglia a SW di Perth (Australia). Si attenderà l'arrivo di un aereo P-8A di ricerca e salvataggio prima di dare inizio alle operazioni di recupero. Previsioni "tenere": 15-20 nodi di vento e 3 metri di onda.

L'idea dei soccorritori è che Lepage salga a bordo della sua zattera e attraverso una cima lanciata dalla nave si avvicini sottobordo a Shiosai per venirvi issato. L'Oceanis 43 sarà sulla scena come "backup" dell'operazione di soccorso e qualora salire sul cargo si rivelasse complicato, Lepage potrà essere preso a bordo della barca a vela dello skipper Francis Tolan, altro singolare personaggio che sta facendo la circumnavigazione intitolata La Longue Route, sullo spirito (e il giro e mezzo) di Moitessier, ciò che vorrebbe fare anche Patrick Phelipon con base a Marina di Pisa.

Lepage (62 anni, nato a Rennes) ha ricevuto un briefing da organizzatori e soccorritori, vestirà la tuta di sopravvivenza e porterà con se il secondo EPIRB in stand-by, la radio VHF, il PLB (personal location beacon). Per aumentare la visibilità della sua posizione, ha posizionato sul ponte di Laaland una luce stroboscopica e un riflettore radar galleggiante SOLAS a due metri dalla tuga. Loic ha anche tagliato tutte le parti di attrezzatura ancora collegate alla barca dopo il disalberamento, quindi intorno non ci sono elementi galleggianti pericolosi, inoltre il motore funziona e potrà consentire piccole manovre. Telefono satellitare e VHF soni in stand-by pronti all'operazione.

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SUSIE GOODALL: SOPRAVVISSUTA ALLA TEMPESTA TERRIFICANTE - Bionda, piccolina, occhi chiarissimi, sorriso salato, la marinaia Susie Goodall è la mascotte della flotta, ed è in quarta posizione, dopo 113 giorni di navigazione e non lontana dal "film gate" di Hobart in Tasmania, che di fatto è metà del giro. La sua ultima telefonata satellitare da bordo del Rustler 36 DHL Starlight ha lasciato tutti a bocca aperta. Tre rovesciamenti in pochi minuti con onde di 13 metri. La tempesta si è sviluppata velocemente come accaduto per i casi di Gregor McGuckin e Abhilash Tomy, a loro volta ribaltati e disalberati circa due settimane fa. Ecco il racconto di Susie.

"E' durata dodici ore, dalle 9pm alle 9am: 70 nodi di vento, onde alte 13 metri, erano proprio cattive, praticamente verticali con creste frangenti. Non so come posso esserci passata attraverso. Il timone a vento si è rotto, sono dovuta restare al timone per 7 ore, ci siamo rovesciati più volte, e a ogni onda avevo paura di scuffiare ancora..."

"Ogni cosa era fradicia sopra e sotto coperta, compresa la mia cuccetta, non ho mangiato nulla durante la burrasca perchè era impossibile lasciare il timone, adesso ho un freddo cane, i brividi e non riesco a riscaldarmi. Le mie mani hanno sofferto da morire, non ricordo di averle mai avute così morbide e rovinate piene di sale e di ferite."

La scelta decisiva Susie la fa quando vede che la tempesta continua a inseguirla: decide di fare un giro a tornare indietro verso Ovest: non puo' scappare dal vento ma almeno riesce a prendere le onde da una stessa direzione. McGuckin e Tomy raccontavano che il problema maggiore era che il vento di burrasca ruotava in un asse di 180° e il mare era confuso di conseguenza. Susie potrebbe diventare la prima solitaria a passare tre volte Capo Leeuwin nella stessa circumnavigazione!

"Sono solo contenta che la barca sia ancora a galla", ammette al telefono. La burrasca è passata ma il mare resta confuso e per ora le è impossibile provare a riparare le avarie, prima fra tutte il timone a vento: "Non funziona bene, tiene la rotta solo di lasco, per un po' dovrò stare al timone con poche vele issate, poi vedrò di ripararlo." Susie è a circa 1000 miglia dal gate di Hobart, il suo passaggio è previsto il 1 novembre.

UNA SELEZIONE DI TANTE FOTO DEDICATA A SUSIE GOODALL NELLA SEZIONE GALLERY

IGOR ZARETSKY SALE SULL'ALBERO E RIPARA LO STRALLO: "PENSAVO DI MORIRE" - Altra storia GGR di queste ore quella del russo che corre sull'Endurance 35 (gemella delle barche di Cappelletti e Phelipon) Esmeralda, armo a ketch. E' molto indietro, 6000 miglia dal leader Van Den Heede, ma ha vissuto una giornata eroica (e rischiosa): quattro ore in testa d'albero per riparare l'attacco dello strallo.

"Pensavo di morire - racconta in un messaggio Igor - perchè le onde sbattevano la barca e l'albero faceva dei giri tremendi. Quando sono sceso dall'albero non avevo più sensibilità alle mani e ai piedi. Mi sono accasciato in cabina e sono rimasto tramortito per ore."

Intanto a Hobart è atteso al gate il terzo, l'estone Uku Randmaa sul Rustler 36 One and All, dovrebbe transitare venerdi 26, una settimana prima di Susie Goodall. Chissà quante storie ci riserverà ancora l'avventura Golden Globe...

Responsabilità editoriale di Saily.it