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La vela offshore toglie il Finn dalle Olimpiadi?

World Sailing Annual Conference, primo giorno del Council e subito voto

Responsabilità editoriale Saily.it

COSA SI MUOVE ANCORA DOPO IL COUNCIL - LE MANOVRE POSSIBILI PER SALVARE IL FINN - LA STORICA DECISIONE SULL'INTRODUZIONE DI REGOLE ANTITRUST DAL 2020 - Passa la Keelboat offshore in doppio misto, un 10 metri senza foil (si faranno i trials, ma tutti gli indizi portano a quella nella foto: L30 di Luka Rodion per Justin), che fa uscire dalle Olimpiadi il Finn. Resiste il 470 misto, e resta dentro il Kite. Domenica possibile colpo di scena in Assemblea? 

 

Il Council si riunisce al culmine di mesi di polemiche, il presidente Kim Andersen parla senza saliva, a fatica, tra il nervoso e lo stanco. Poche righe senza entusiasmo, citando le accuse e gli attacchi che circolano, provando una timida difesa. Cita unità e trasparenza e fa sorridere. Si scambia occhiate con il CEO Andy Hunt, al suo fianco. Qualche intervento interolocutoriamente (e inutilmente) polemico, poi il colpo di mano. Parola al direttore sport di Parigi 2024 e subito dopo il voto sulle classi olimpiche di Marsiglia.

Si svolge tutto in pochi minuti e il Consiglio porta a casa le recomendation di Equipment e Events, insomma le nuove classi olimpiche della vela 2024 sono quelle decise a Londra dal Mid Year, con la sola differenza della Keelboat doppia mista per regate offshore, al posto dei due singoli per una medaglia (uno era il Finn, l'altro da decidere), che escono di scena. Non è finita perchè c'è l'Assemblea che al 50% più uno può ribaltare le cose, ma è difficile. 

Su quale sarà la barca a chiglia ci sono indiscrezioni: l'identikit tracciato (6-10 metri senza foil e altre caratteristiche) rimanda molto da vicino a una delle finaliste del premio Barca dell'anno World Sailing (non a caso): L30 di Luka Rodion per il cantiere Justin. Chissà se passerà alla storia per essere la barca che ha fatto fuori lo storico Finn dai Giochi Olimpici.

L'antitrust, entrato come un elefante nella Conference e in WS per i prossimi mesi, sarà il convitato di pietra di ogni sviluppo futuro. Il Council ha votato una risoluzione che la impegna dal 2020 (dopo Tokyo) a mettere fine a ogni situazione di monopolio nelle classi olimpiche. Sa di estremo tentativo di limitare i danni dell'investigation, vedremo. Sul tema ci sono moltissime riflessioni da fare e che faremo, insieme alle persone giuste.

IL DOPO-COUNCIL E COSA PUO' ANCORA SUCCEDERE - Il Council dopo il primo giorno è praticamente andato, le cose importanti decise e rimandate all'assemblea. Nel secondo giorno, sabato 3, si parlerà di bilancio e poco altro, ci sarà qualche attacco leggero sui conti dell'ente, difese d'ufficio e via così. Ma nei corridoi del Regency Hotel di Sarasota la serata è stata lunga e la giornata di domani promette di esserlo altrettanto. 

Da una parte le reazioni alle decisioni del Council: se l'estabilishment vicino al presidente Kim Andersen e al CEO Andy Hunt plaude al successo (il blitz dell'inserimento last-minute della vela offshore come categoria olimpica su tutte), dall'altro la platea delle "opposizioni" a vario titolo, sin qui andate in ordine troppo sparso, cerca di compattarsi per un ribaltone in assemblea.

Ribaltone che appare difficile, perchè gli interessi non sono tutti convergenti. C'è chi piange la fine olimpica del Finn, un funerale-bis della vicenda Star, e studia le possibili alchimie per rimetterlo in gioco. C'è chi è disposto a ingoiare il rospo della costosissima keelboat (una medaglia che nasce già riservata ai paesi più ricchi) pur di tenersi stretto l'ingresso ufficiale del Kite. E c'è chi non si arrende e prova a trovare altre strade.

Quello che si sta studiando di fare è di creare i presupposti per una o più "Resolution" (questo il nome delle mozioni destinate all'assemblea, superata la fase delle Submission e delle Recomendation) sulle quali obbligare l'assemblea a contarsi. Tre ipotesi al vaglio. 1) Il cosiddetto No Change, una mozione che di fatto riporti le lancette al punto di partenza e lasci inalterate le 10 classi olimpiche di Tokyo 2020 (e Rio 2016) senza modifiche. 2) Un ritorno al quadro ipotizzato dal Mid Year di Londra (quindi senza la keelboat e al suo posto la medaglia in coppia con due singoli maschile (Finn) e femminile (da decidere), che però appare la più complicata. 3) Intervenire sugli eventi che secondo il Constitution Committee sono ancora cambiabili (quelli under review o quelli "ritenuti"), materia ostica e sottile di competenza degli avvocati.

Come si vede, al di là degli appassionati di questi giochi notturni da corridoio, Sarasota si dibatte fino alla fine - com'era ampiamente prevedibile vista la lunghissima e tormentata vigilia -  in un mare di incertezze e divisioni, economiche e politiche. Insomma ciò che abbiamo descritto più volte: un ente senza guida sicura, piuttosto allo sbando (si è visto anche dal Council di oggi, tra interventi seri e altri al limite del grottesco, la discussione raramente ha toccato livelli decenti), all'ombra di un Board che applica spregiudicatamente il vecchio divide-et-impera.

NOVITA' ANTITRUST - Il vero fatto nuovo di portata storica emerso dal Council, è però la nuova "strategia" antitrust sugli equipment olimpici. Il Governo WS ha adottato un documento ufficiale che vincola a certi comportamenti entro certe date. Un passo che la dice lunga sul livello di preoccupazione suscitato dall'intervento ufficiale dell'autorità europea che prelude all'investigation vera e propria. I vertici hanno (finalmente) paura, escono allo scoperto.

Nel documento (allegato nella colonna di destra in questa pagina, tra gli "approfondimenti") si definisce la posizione attuale delle classi olimpiche, per la prima volta riconoscendo che proprio Finn e 470 sono le uniche in regola con le regole antimonopolistiche avendo più licenziatari per scafi e attrezzature, si analizzano le altre posizioni: le più monopoliste sono Neil Pride per la tavola RSX e Nacra Sailing per il Nacra 17, il 49er non se la passa benissimo ma ha dato segnali di apertura, infine il Laser è in una situazione di attesa.

Ma soprattutto si indica che entro il 2020 tutte le classi olimpiche dovranno mettersi in regola assegnando le licenze di scafi, vele, attrezzature, secondo le regole del mercato Fair Reasonable And Non-Discriminatory (FRAND). Un cambiamento epocale, che avrà certamente un impatto sul mondo della vela, sulla produzione delle barche, sui costi e sulla qualità dei prodotti, in definitiva sui velisti di tutto il mondo. E anche se WS adesso "racconta" che questo processo era previsto da tempo, di fatto si è arrivati a tanto solo dopo la "grande paura" del procedimento antitrust alle porte. Un giorno, più avanti, parleremo di come si è arrivati a questo, e di chi c'è dietro alle azioni legali che hanno portato al risultato descritto. Persone con nomi, cognomi e nazionalità: una sola...

 

QUI PER VEDERE LA DIRETTA STREAMING DEL SECONDO GIORNO DEL COUNCIL (SABATO 3 DALLE 14:30 CIRCA)

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