Valle d'Aosta e Piemonte fanno
squadra per fronteggiare il rischio esondazione che arriva da
dighe e laghi artificiali. Assieme al partner francese,
l'Istituto nazionale di ricerca in scienze e tecnologie per
l'ambiente e l'agricoltura, le due regioni partecipano al
progetto Risba, partito a gennaio 2013 nell'ambito del programma
di cooperazione transfrontaliero Alcotra Italia-Francia.
L'obiettivo di Risba è di sviluppare e condividere
metodologie, strumenti e banche dati per il monitoraggio e la
prevenzione dei rischi correlati agli 'accumuli idrici'.
Oltre a condurre nuove valutazioni tecniche, l'iniziativa
riunisce le esperienze maturate negli anni dai partner del
progetto e punta a condividere le migliori pratiche di
progettazione, costruzione, gestione e controllo dei laghi
artificiali, ma soprattutto di prevenzione dei rischi
d'esondazione nei territori a valle.
Queste opere, sfruttate per l'innevamento artificiale o a
scopo irriguo o idroelettrico, hanno un impatto importante per i
territori e le comunità locali in ambito transfrontaliero. E
malgrado le loro modeste dimensioni, presentano rischi
potenzialmente notevoli per le popolazioni e i beni presenti a
valle, per la loro posizione sovrastante rispetto a strutture
con una forte presenza di turisti e a zone abitate.
Il progetto, che intende così migliorare sia la prevenzione
sia la gestione di eventuali emergenze, terminerà all'inizio del
2015, ha un costo complessivo di 950mila euro ed è cofinanziato
dai fondi europei di sviluppo regionale, con circa 270mila euro
dall'Italia (180mila dal Piemonte e 90mila dalla Valle d'Aosta).
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