La yazida Nadia Murad Basee Taha, la brasiliana Regina Tchelly De Araujo Freitas e l'ivoriana Affoue Ahoutoue Brigitte Yoboue sono le finaliste del Premio Internazionale 'La Donna dell'Anno', istituito nel 1998 dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta "con l'obiettivo di difendere i valori di identità culturale dei popoli, contribuire alla conquista e alla tutela dei diritti fondamentali, operare affinché le differenze siano considerate una ricchezza da salvaguardare". Tema centrale dell'edizione 2016 è il 'cambiamento'. Le candidature erano 19.
Nadia Murad Basee Taha è fuggita dalle torture del Daesh e ora si batte contro i genocidi, Regina Tchelly De Araujo Freitas è scappata dalla fame e ora nutre tutta la favela con una cucina alternativa che ricicla i rifiuti alimentari, Affoue Ahoutoue Brigitte Yoboue è emersa dalla povertà in cui il marito l'aveva abbandonata con i figli, creando impresa femminile, scuole e ospedali nei villaggi ai margini della savana. La cerimonia finale è in programma sabato 12 novembre al Teatro Splendor di Aosta. Il premio è organizzato in collaborazione con il Soroptimist International Club Valle d'Aosta.
"Con questo premio - sottolinea Andrea Rosset, presidente del Consiglio Valle - il Consiglio regionale della Valle d'Aosta offre un sostegno concreto ai progetti di sviluppo e di pace di tre donne straordinarie lontane dai riflettori della cronaca, che ogni giorno, anche a rischio della vita, portano avanti il proprio impegno civile e sociale in un mondo spesso sommerso, silenzioso, eppure così vivo e ricco di emozioni. Le loro sono storie di solidarietà e fedeltà ai propri ideali, storie spesso di grande sofferenza ma anche di grande gioia nel mettersi al servizio degli altri, dei più deboli, della pace e della libertà, valori che la Valle d'Aosta, terra di confine e incontro tra le genti, è da sempre impegnata a difendere e promuovere".
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