"Nella gestione ordinaria del
servizio di trasporto ferroviario siamo sempre nell'emergenza,
così come è totalmente assente un vero progetto per il futuro
che, come già da noi denunciato più volte, non passa per
l'acquisto di cinque treni bimodali". Così il gruppo consiliare
regionale dell'Uvp interviene sull'annunciato taglio del
servizio ferroviario in Valle d'Aosta.
"Da inizio legislatura il gruppo consiliare Union Valdotaine
Progressiste - spiega - ha avanzato proposte concrete per uscire
dalla drammatica situazione della ferrovia valdostana. Più
volte, in Consiglio regionale, abbiamo ribadito l'importanza di
avviare un percorso che porti ad una soluzione definitiva per lo
sviluppo di questa importantissima infrastruttura per la Valle
d'Aosta".
"Il complesso iter amministrativo dovuto al passaggio della
norma di attuazione - proseguono i consiglieri regionali
dell'Uvp - viene gestito dall'Assessore ai trasporti
Marguerettaz come una pratica ordinaria invece che come un
dossier di fondamentale interesse per la Valle d'Aosta e per i
valdostani. La necessaria alleanza politica con il vicino
Piemonte, con il quale condividiamo i problemi e i disagi di
questa da tutti dimenticata tratta nazionale delle Ferrovie
italiane, si è limitata a semplici rapporti tra Assessori invece
che a forti e determinati documenti politici tra Consigli
regionali a difesa dei cittadini che rappresentiamo attraverso
le nostre Istituzioni".
Il gruppo consiliare dell'Uvp denuncia inoltre "la presa di
posizione di Trenitalia che va a semplice danno dei soggetti più
deboli in questa vicenda: i cittadini" e prende atto "della
pubblica, anche se tardiva, posizione assunta in queste ore
dall'Assessore ai trasporti, che ormai da anni non riesce a
superare la melina burocratica, totalmente incomprensibile per
gli utenti e per la comunità, che coinvolge Stato, Regione e
Trenitalia".
Il dossier ferrovia, secondo l'Uvp, è "à suivre tous les
jours, perché il treno è ancora una volta fermo in attesa che
l'Assessore proponga nel più breve tempo possibile, prima nelle
Commissioni consiliari e poi in Consiglio regionale, una via
d'uscita amministrativa da questa impasse oltre che un progetto
tecnico concreto, da supportare con atti politici, a livello
regionale, interregionale e nazionale, per il rilancio della
nostra ferrovia".
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