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Gup, da Longarini solo superficialità

Gup, da Longarini solo superficialità

Depositate motivazioni sentenza, nessun atto inappropriato

AOSTA, 24 giugno 2019, 15:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"La telefonata relativa all'interessamento del dr. Longarini nei confronti" dell'imprenditore "Gerardo Cuomo rimaneva nell'ambito di 'una generica superficialità piuttosto che di volontà di compiere un atto inappropriato". Così il gup di Milano Guido Salvini nelle motivazioni della sentenza con cui il 9 aprile ha assolto l'ex procuratore reggente di Aosta Pasquale Longarini, ora giudice civile a Imperia, dalle accuse di induzione indebita, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento.

Il giudizio sulla telefonata - che per il giudice Salvini "rimane valido" - era stato formulato dal colonnello dei carabinieri Massimiliano Rocco, all'epoca dei fatti comandante del gruppo Aosta, in una nota informativa del 16 febbraio 2016. La chiamata si riferisce all'ipotesi di reato di induzione indebita, in base alla quale Longarini, "essendo titolare di un procedimento penale a carico" di Sergio Barathier, albergatore di Courmayeur, "per gravi reati, in accordo con Cuomo, sollecitava Barathier ad effettuare forniture di prodotto dal Caseificio Valdostano (l'azienda di Cuomo, ndr) per l'Albergo Royal & Golf, cui in effetti Barathier procedeva, assumendo ordini del valore di circa 70-100 mila euro all'anno".
"Risulta plausibile - scrive il gup - che l'iniziativa del dr. Longarini (la sua telefonata, in bar, a Claudio Coriasco, direttore dell'hotel Royal & Golf, ndr) sia rimasta al di sotto della soglia dell'abuso, sostanziandosi in una segnalazione, in una indicazione" - quindi non una richiesta - "e cioè che il contatto con Cuomo meritasse un esito positivo in quanto questi era un imprenditore affidabile e con prodotti di qualità". Inoltre può "semmai parlarsi di severità da parte" del pm, "certo non di compiacenza" nei confronti di Barathier, che anzi Longarini aveva citato a giudizio e che poi era stato "assolto dal tribunale di Aosta": manca così anche "il tornaconto personale del soggetto privato", l'albergatore. Lo stesso sostituto pg di Torino Giancarlo Avenati Bassi, giunto ad Aosta, "non ha rilevato alcuna irregolarità nei procedimenti" dell'ex procuratore reggente su Barathier e anzi, nel processo per reati fiscali all'albergatore, aveva ridimensionato le accuse formulate da Longarini.

Gup, improvvida telefonata Longarini - "Per quanto improvvida possa essere stata l'iniziativa del dr.Longarini, si tratta di una telefonata di 79 secondi avvenuta per di più in un luogo pubblico in cui, esauriti i convenevoli e le notizie circa le relative famiglie, ben poco l'imputato può aver detto per favorire Gerardo Cuomo". Lo scrive il gup di Milano Guido Salvini nelle motivazioni della sentenza con cui ha assolto l'ex procuratore capo di Aosta, Pasquale Longarini (ora giudice civile a Imperia) dalle accuse di di induzione indebita, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento. "Inoltre non vi è alcuna traccia, nonostante l'ampiezza delle indagini svolte, di un interessamento successivo del dr.Longarini - si legge ancora - in merito ai rapporti commerciali tra Cuomo e Barathier".

Gup, favoreggiamento Cuomo? Illazioni - "Gli elementi di accusa nei confronti di Pasquale Longarini in ordine al reato di favoreggiamento lui contestato appaiono anche meno che indiziari, piuttosto si riducono ad illazioni dovute anche, nella loro origine, probabilmente alla delusione per l'esito sfavorevole del segmento di indagine che riguardava il monitoraggio degli spostamenti di Nirta tramite l'intercettazione dell'imprenditore valdostano". Lo scrive il gup di Milano Guido Salvini nelle motivazioni della sentenza con cui il 9 aprile ha assolto l'ex procuratore facente funzioni di Aosta, Pasquale Longarini, ora giudice civile a Imperia, dalle accuse di induzione indebita, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento. L'assoluzione dall'accusa di favoreggiamento si "estende anche al reato di rivelazione di segreti d'ufficio" che è, scrive il gup, "del tutto indeterminato nel suo contenuto se si esclude la vicenda relativa alle intercettazioni".
Longarini era accusato di aver rivelato a Cuomo - dopo averlo appreso dai carabinieri di Aosta - che l'imprenditore era intercettato in un'inchiesta della Dda di Torino sulla 'ndrangheta in Valle. Ma per il gup è "molto probabile" che quando - "cioè il 20-21 aprile 2015" -, Longarini aveva avuto notizia del procedimento torinese, Cuomo - "nei giorni precedenti al 10 aprile 2015", come emerso dagli atti della Dda - "avesse già rotto i rapporti con Nirta e quindi non avesse certo alcun bisogno di suggerimenti dall'esterno". 

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