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Delitto di Cogne, la Franzoni a novembre nella villetta dove fu ucciso il piccolo Samuele

Ha trascorso alcuni giorni di vacanza con i familiari

Nella prima settimana del novembre scorso Annamaria Franzoni - assieme ai familiari - ha soggiornato per alcuni giorni nella villetta in frazione Montroz di Cogne, dove il 30 gennaio 2002 venne ucciso il piccolo Samuele Lorenzi. La sua presenza è stata notata da alcuni vicini. Secondo quanto si è appreso, la donna - che ha finito di scontare la pena a 16 anni per l'omicidio del figlio - in quel periodo era già tornata in libertà da alcune settimane.

"Sono contento anche oggi della decisione che prendemmo all'epoca, per quanto fu una decisione sofferta e impopolare". Lo spiega Francesco Maisto, il giudice, ora in pensione, che fu presidente del tribunale di Sorveglianza di Bologna che dispose prima il lavoro esterno e poi la detenzione domiciliare speciale, concessa nel 2014 a Annamaria Franzoni. "Faccio gli auguri a lei per il futuro e anche alla sua famigliola ricostruita", dice ora il magistrato, raggiunto al telefono dall'ANSA.
La decisione fu sofferta perché prima di assumerla "si dispose un'integrazione della perizia psichiatrica, dopo che nell'arco dei processi ce n'erano state altre e tutte discordanti tra loro". E poi, "decidemmo dopo aver dato a Franzoni una sorta di aut aut, dicendole di dire la verità. E lei superò questa prova di resistenza, continuò a proclamare la sua innocenza. Ma per ottenere le misure alternative - ricorda il giudice - non è necessario confessare i fatti, come stabilito dalla Corte costituzionale".

Da casa Franzoni silenzio, la gente 'lasciatela stare'  - Serrande chiuse e silenzio. Non ci sono segnali di presenza dalla nuova casa di Annamaria Franzoni, immersa nel verde delle colline di Monteacuto Vallese, frazione di San Benedetto Val di Sambro a un'ora di auto da Bologna. La donna, che da qualche tempo è definitivamente libera dopo la condanna a 16 anni per l'omicidio del figlio Samuele, non si mostra ai tanti giornalisti arrivati per cercare di parlare con lei dopo la notizia del fine pena e anche i familiari, in paese, preferiscono il silenzio. Staccionata bianca, giardino curato e sullo sfondo il Corno alle Scale innevato che sovrasta un brullo Appennino, tagliato da viadotti autostradali e cavalcavia ferroviari. Davanti alla villetta di due piani è arrivata anche una pattuglia dei carabinieri, che hanno identificato alcuni giornalisti. "Lasciatela stare", dicono in paese. "Abbiamo sempre creduto nella sua innocenza e continuiamo a crederlo", spiega una donna, nell'unico minimarket di Monteacuto.
   

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