Il giudice monocratico Marco Tornatore ha condannato a due anni e sei mesi di reclusione un operaio aostano di 57 anni accusato di atti persecutori nei confronti della ex moglie, per la quale il magistrato ha disposto una provvisionale di 8.000 euro. I fatti oggetto del processo risalgono ai primi mesi del 2018. "Se non torni con me faccio una strage", le avrebbe detto l'uomo al telefono, secondo quanto riferito in aula dall'avvocato di parte civile, Laura Marozzo. In pronto soccorso alla donna era stato diagnosticato uno "stato ansioso depressivo" e le erano stati "somministrati dei calmanti". In un'altra occasione l'ex marito avrebbe brandito un "oggetto appuntito, camuffato, avvolto nella carta" minacciandola: "Prima uccido te e poi uccido me". Il legale ha riferito poi di pedinamenti in auto "20 volte al mese". L'uomo era stato destinatario di ammonimento e di divieto di avvicinamento. Il pm Carlo Introvigne aveva chiesto 45 giorni di reclusione, riqualificando i fatti in minacce aggravate e continuate.