Tornano dalle
Olimpiadi in Corea con le "ossa rotte" gli azzurri dello sci.
Zero medaglie, un quarto, un sesto e un settimo posto, tanti
piazzamenti oltre il decimo posto. Un mezzo fallimento
considerate le aspettative della vigilia.
Massimo Carca, capoallenatore degli azzurri, non accampa
scuse e ci mette la faccia: "Non mi do la sufficienza. Il
bilancio di queste Olimpiadi è negativo. Siamo venuti a
Pyeongchang per dare il meglio ma il nostro meglio è di livello
inferiore alle aspettative". Una sorta di sfogo dopo lo slalom
speciale, ennesimo flop di questi giochi.
"Se si analizza tutta la stagione - spiega - nelle discipline
tecniche non siamo mai stati pungenti. Tutti hanno lavorato al
100% ma la voglia di fare spesso ci ha portato a commettere
errori, come accaduto nelle gare olimpiche. E' una costante
della stagione. Siamo comunque arrivati qui per giocarci
qualcosa". "Nella discesa libera - prosegue - abbiamo investito
tanto su Paris e Fill per le loro caratteristiche e per quelle
della pista, torniamo a casa con un quarto e un sesto posto. In
particolare Dominik Paris poteva puntare a qualcosa di grande.
Nel supergigante invece siamo al lavoro per migliorare".
Carca ha il contratto in scadenza. "Non so ancora cosa farò -
osserva - ma voglio più spazio per me. Non sarò più
capoallenatore, al massimo tecnico o delle discipline tecniche o
di quelle veloci". Riguardo al futuro del settore, non nega che
ci sia ancora molto da lavorare. "Da due anni abbiamo investito
- spiega - per coprire un buco generazionale. Alcuni ragazzi
stanno facendo bene in Coppa Europa in slalom e in gigante, ma
devono migliorare e entrare nei primi 40 pettorali di Coppa del
Mondo. Per le discipline veloci il discorso è più difficile,
anche a causa di alcuni infortuni".
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