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Regione, minoranza chiede dimissioni presidente Consiglio

Aspro dibattito in aula. Paolo Cretier entra al posto Orfeo Cout

Toni accesi e pesanti scambi di accuse durante il Consiglio regionale straordinario dedicato alla ricomposizione degli organi consiliari, dall'Ufficio di Presidenza alle commissioni e alla commissione d'inchiesta. Ad aprire il dibattito è stato il capogruppo dell'Union valdotaine, Ego Perron, che ha attaccato il presidente dell'Assemblea: "Rosset non ha garantito l'imparzialità in quest'Aula nella gestione di questa fase politica molto difficile e non ha tenuto conto delle esigenze che venivano avanzate da una parte del Consiglio, che rappresenta quasi il 50% dei seggi". Per Jean-Pierre Guichardaz (Pd-Sinistra Vda) "il Presidente non ha tutelato l'Assemblea, ma ha agito da uomo di parte, dovrebbe dimettersi, ha fatto il suo tempo, la sua partigianeria non garantisce una conduzione equa". Marilena Peaquin (Uv) ha parlato di "un mero scambio di poltrone, per sete di potere, peccato che per entrare nelle stanze dei bottoni si sia fatta piazza pulita della volontà degli elettori". Mauro Baccega (Epav) ha aggiunto: "Con i suoi atteggiamenti di uomo al comando Rosset ha avallato la più sconcertante operazione di potere mai perpetrata in Valle d'Aosta". Secondo Luca Bianchi (Uv) "la forzatura del Presidente del Consiglio è gravissima e vergognosa, in questa vicenda, sono state calpestate tutte le regole poste a tutela dell'intero Consiglio e dei cittadini".
    Patrizia Morelli (Alpe) ha invitato i colleghi "a misurare i termini, soprattutto quando si parla di sgarbo istituzionale e di spettacolo indecoroso" che "sono stati palesi nella scorsa seduta dell'Assemblea quando i gruppi dell'Uv, del Pd-Sinistra Vda e dell'Edelweiss hanno deciso di non partecipare". "Rosset è stato veramente Presidente del Consiglio - ha aggiunto Nello Fabbri (Uvp) - perché ha guardato al suo funzionamento. In uno stallo del genere il Consiglio doveva essere tolto dall'impasse in cui era stato fatto cadere dal precedente Governo". Secondo Alessandro Nogara (Uvp) "gli attacchi gratuiti di oggi sono per noi uno stimolo a fare meglio e di più, con sano spirito di collaborazione. Oggi, stiamo lavorando con la Giunta in modo condiviso e corale: questo è il nostro metodo per risolvere i problemi più importanti". "I Consiglieri dell'Uv parlano di responsabilità, di vergogna e di sgarbo istituzionale - ha attaccato Andrea Padovani (Misto) - ma devo ricordare che il mio primo giorno in Consiglio è stato caratterizzato dalla loro assenza. Hanno disertato l'Aula cercando di impedire a noi neo Consiglieri di subentrare: chi ha portato avanti questo atteggiamento non può quindi permettersi di parlare né di responsabilità né di garbo". "Riguardo alla conduzione del Consiglio da parte del Presidente Rosset - ha detto Stefano Borrello (Stella alpina) - qualsiasi azione che ha assunto nella direzione di ricostituire il plenum è un'azione che ha reso nobile l'interpretazione del ruolo del Presidente del Consiglio". Infine Antonio Fosson (Pnv): "Chi non fa autocritica è questa minoranza. I valdostani sanno benissimo chi vuole le poltrone, chi è disteso sui sofà. Il nostro è un progetto di lavoro per dare un futuro a questa Valle; un progetto difficile, ma ci tiene insieme il forte desiderio di aiutare la comunità".

   Renzo Testolin (Uv) ha sottolineato che "è nei momenti difficili che bisognerebbe avere la lucidità e l'umiltà del confronto: invece, il Presidente Rosset ha gestito questa situazione in maniera tutt'altro che delicata, dimenticando i diritti di chiarezza e di certezza dovuti ai valdostani". Rivolgendosi a Rosset, David Follien (Uv) ha poi osservato: "È stato il diciottesimo di questa nuova maggioranza, anche usando il regolamento consiliare e le sue storture per ottenere un certo scopo. Lo invito a farsi votare dalla sua nuova maggioranza, per rispetto a quest'Aula". Emily Rini (Uv) ha rincarato la dose: "Noi non rivendichiamo posti apicali perché non vogliamo spartire nulla all'interno di questo triste teatrino. Non abbiamo bisogno di sedere su certe poltrone per ottenere consenso elettorale".
"Mi associo alla delusione - ha detto André Lanièce (Epav) - per il comportamento adottato dal Presidente Rosset: tutti possiamo sbagliare, ma da lui mi aspettavo autocritica. Avrebbe dovuto ricoprire un ruolo super partes, invece ha agito proprio da uomo solo al comando". Per Joel Farcoz (Uv) "saggezza, buon senso e temperamento freddo hanno abbandonato il Presidente Rosset, impegnato in una gestione solitaria, assolutamente non curante dell'Istituzione consiliare per agevolare una parte di questa Assemblea" mentre per Aurelio Marguerettaz (Uv) "chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio è il minimo sindacale, perché è inadeguato, non è politicamente all'altezza". Secondo l'ex presidente della Regione, Augusto Rollandin (Uv), "la Presidenza del Consiglio non è stata terza nel suo lavoro a tutela dei gruppi: il Presidente Rosset ha acquisito dei pareri pro-veritate in maniera personale e qui ci chiediamo se non vi sia un abuso d'ufficio. Questa è una brutta pagina, sia dal punto di vista istituzionale che politico: noi manteniamo tutta l'attenzione necessaria e non faremo sconti a nessuno e vigileremo affinché non si vada contro gli interessi delle Istituzioni".
In conclusione è intervenuto il presidente della Regione, Pierluigi Marquis: "Non vogliamo dare lezioni a nessuno, ma non vogliamo nemmeno riceverne. Le assenze strategiche in quest'Aula, che non fanno onore al nostro impegno di Consiglieri, sono il vero ostruzionismo nei confronti dei valdostani. La legislatura è stata travagliata e sono già cinque i governi che l'hanno caratterizzata. Il governo odierno è lo sviluppo di questo percorso: non si tratta di ribaltoni, perché questi si fanno in 24 ore, sono azioni improvvise; invece, questa nostra proposta è il risultato di una crisi durata quattro mesi, nata all'atto dell'approvazione del bilancio. Una proposta nata dalla consapevolezza della situazione di estrema difficoltà della nostra regione, con un'enorme e pressante esigenza di dare sviluppo nell'economia e nel lavoro. Temi che sono priorità del nostro governo".
In apertura dei lavori il Consiglio Valle ha preso atto della cessazione dalla carica per decesso del Consigliere regionale supplente Orfeo Cout, provvedendo alla sua sostituzione con il Consigliere Paolo Cretier. "Il mio intento - ha detto in aula - è quello di incidere sulle scelte e sulle priorità di governo: mi interessa il bene comune, quindi le mie decisioni saranno prese di volta in volta, a seconda degli atti che il Governo assumerà, in particolare nei settori della sanità, dei trasporti, delle politiche del lavoro e dell'agricoltura, che considero fondamentali".  

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