Tra il 26 e il 28 gennaio scorsi in
Valle d'Aosta c'è stata una forte concentrazione di polveri
sottili (Pm10), con valori anche più che doppi rispetto ai
limiti giornalieri (50 microgrammi per metro cubo) previsti
dalla normativa. Le cause sono legate all'inquinamento
registrato in quei giorni nelle grandi città del Nord Italia: la
massa d'aria proveniente dalla pianura padana infatti è stata
trasportata fino in Valle d'Aosta, dove è rimasta incuneata. Lo
ha spiegato oggi Claudia Tarricone, di Arpa, durante la riunione
sulla qualità dell'aria che si è svolta in Comune, ad Aosta. In
generale, a gennaio, sono stati 11 i superamenti del limite
giornaliero di concentrazione di Pm10 in piazza Plouves, contro
i 5 di tutto il 2016, anno in cui il trend è stato in
diminuzione. A influenzare il dato di gennaio sono state le
temperature molto basse che hanno fatto aumentare i consumi per
il riscaldamento, insieme all'inversione termica che ha
provocato la stagnazione delle masse d'aria.
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