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Pg, non vedo differenze caso Fiorito

Pg, non vedo differenze caso Fiorito

"Forse processo doveva essere differenziato"

TORINO, 14 febbraio 2017, 11:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non vedo grandi differenze con il caso Fiorito. Bastava che lui avesse detto che aveva fatto delle spese per conto del gruppo e la situazione sarebbe la stessa di questo procedimento". Lo ha detto il sostituto procuratore generale Giancarlo Avenati Bassi nelle repliche davanti alla prima sezione della Corte di Appello di Torino per il processo sui costi della politica in Valle d'Aosta.

"L'assoluzione totale - ha aggiunto - sarebbe una giustizia a macchia di leopardo. E' vero però che ci sono posizioni più sfumate, forse il processo doveva essere differenziato". Secondo il rappresentante della pubblica accusa "in gran parte delle regioni italiane è obbligatorio presentare le pezze giustificative per le spese sostenute dai gruppi, in Valle d'Aosta no. Questo è il limite su cui bisogna lavorare: non chiedo la disapplicazione della legge regionale ma chiedo di applicarla in modo che non confligga con il sistema complessivo".

Difesa Lattanzi, legislazione farraginosa - "Fiorito ha prodotto un grosso beneficio a se stesso, in questo caso quale sarebbe il beneficio nel prestare soldi ad un barista?". Lo ha detto nella propria controreplica al pm l'avvocato Enrico Grosso, difensore dell'ex consigliere regionale Pdl Massimo Lattanzi, uno dei 27 imputati nel processo sui costi della politica in Valle d'Aosta.

"La legislazione regionale è farraginosa. Di fronte a ciò sia in Valle d'Aosta sia in altre regioni i consiglieri hanno tenuto comportamenti diversi: questa è la dimostrazione che le legislazioni non erano di facile interpretazione e in questo processo si sta discutendo di peculato e del suo dolo. E' chiaro che d'ora in poi nessun consigliere regionale in Italia applicherà in questo modo la legge", ha aggiunto l'avvocato Grosso. "Inviterei tutti ad essere più rispettosi dell'attività politica fatta in Valle d'Aosta, una regione montuosa in cui per farla si spende di più. In Piemonte era più semplice: i capigruppo sapevano di dover conservare la documentazione delle spese, in Valle d'Aosta no", ha sottolineato il difensore di Massimo Lattanzi.
La sentenza della prima sezione penale della Corte d'Appello di Torino è attesa verso le 12. 

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