Trump shock, controlli su ingressi da Francia e Germania

E minaccia uscita da Wto. Vigilia tesa per Hillary a Filadelfia

Serena Di Ronza

Via gli Stati Uniti dall'Organizzazione mondiale per il commercio e più controlli sugli ingressi dei cittadini che arrivano in Usa da Francia e Germania, Paesi "totalmente compromessi" con il terrorismo. E' un Donald Trump shock quello che alla vigilia del via alla convention democratica cerca in tutti i modi di oscurare la kermesse che dovrà incoronare Hillary Clinton. Una kermesse, quella di Filadelfia, già destinata a partire col piede sbagliato per l'ex first lady, che incassa l'endorsement di Michael Bloomberg ma deve fare i conti con l'ala liberal del partito che promette battaglia. Il tycoon però sembra al momento rubare ancora una volta la scena. Gli attacchi terroristici in Francia e Germania sono "colpa loro" - spiega in una intervista alla Nbc - perche' questi Paesi "hanno permesso a tutta quella gente di entrare nei loro territori". "E noi dobbiamo essere più duri - aggiunge - e lo saremo, adotteremo standard più duri. Se una persona non può provare quello che deve essere capace di provare non potrà entrare in questo Paese. E' questo il motivo per il quale è avvenuta la Brexit, perché il Regno Unito ha detto di essere stanco di tutto ciò". Dopo la Nato, poi, il tycoon attacca frontalmente la World Trade Organization: "Quando sarò eletto presidente farò uscire gli Stati Uniti dal Wto se il mio piano per tassare le aziende americane che importano e che vanno all'estero, togliendo posti di lavoro agli americani, sarà bloccato".

Partito democratico trema. Ma Bloomberg sta con Hillary - Il partito democratico trema alla vigilia della convention. E trema anche Hillary, perseguitata da scandali innescati dalle email. La buona notizia arriva invece da Micheal Bloomberg: il tre volte sindaco di New York appoggerà ufficialmente la Clinton intervenendo dal palco del Wells Fargo Center, dove si apre la kermesse democratica. Un endorsement importante per Hillary da una figura molto popolare e legata a grandi battaglie della sinistra come la stretta sulle armi da fuoco e la lotta ai cambiamenti climatici. La fuga delle email di partito, che ha messo in evidenza favoritismi dei vertici per Hillary a danno di Bernie Sanders, riapre lo strappo fra i due ex rivali. Il senatore del Vermont senza mezzi termini parla di comportamento "indecente" da parte del partito e chiede la testa della numero uno del Democratic National Committee, Debbie Wasserman Schultz. Le dimissioni per ora non arrivano, ma i vertici democratici, nel tentativo di calmare le acque, hanno di fatto cancellato dal programma della convention la Wasserman, che non presiederà più la kermesse e non terrà più il suo previsto intervento. Ma approfittando delle tensioni politiche il popolo di Sanders torna a sperare e a sognare in una convention contestata, in cui il senatore riesca addirittura ad affermarsi contro Hillary. Un'ipotesi di difficile realizzazione, ma le migliaia di persone che invadono le strade di Filadelfia con magliette 'Bernie for president' continuano a lottare per la loro 'rivoluzione'.

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