Simula sequestro, Lapo Elkann arrestato a New York

Redazione ANSA

Prima di volare a New York per la festa del Ringraziamento, Lapo Elkann aveva postato un video su Instagram preannunciando un viaggio di lavoro nel quale avrebbe visto "molti personaggi interessanti nel campo creativo e imprenditoriale". Invece il nipote di Gianni Agnelli e' riuscito a trasformare il soggiorno nella Grande Mela in una lunga festa con un transgender tra alcol e droga dentro un condominio popolare e poi in un grottesco, surreale incubo giudiziario per aver denunciato un falso sequestro. Con tanto di arresto, rilascio e citazione davanti ad una corte per il 25 gennaio prossimo. Una notizia che ha fatto il giro del mondo e che ha causato il crollo delle azioni di Italia Independent, la sua creatura imprenditoriale. Quella di New York e' solo l'ultima follia del rampollo di casa Agnelli, che in Usa si era fatto conoscere anche per aver toccato la palla durante una partita di Nba per favorire la sua squadra del cuore, i Lakers. Una piccolezza rispetto a quanto accaduto a Manhattan. Tutto e' cominciato la notte di giovedi', quando il trentanovenne Elkann ha consultato alcuni siti di escort trans finendo a casa di quello che i media americani hanno identificato come Curtis McKinstry, di dieci anni piu' giovane di lui. Un appartamento di un complesso di case popolari al Strauss Houses, in un anonimo palazzo in mattoni sulla 28esima Strada, poco prima della First Avenue. E' la zona di Kips Bay, nota alle forze dell'ordine perche' frequentata da spacciatori di droga e criminali, tanto che alcuni anni fa un gruppo di residenti ha chiesto alla polizia di intervenire per migliorare la sicurezza dell'edificio di 26 piani, dove vivono poco meno di 500 persone. Molti di loro sono afroamericani e ispanici, e non hanno nessuna voglia di parlare. Soltanto un ragazzo sui trent'anni, che chiede di rimanere anonimo, spiega all'ANSA come "la situazione non sia affatto migliorata": "il problema della droga c'e' ancora - dice - e la zona non e' sicura". Al terzo piano su un campanello appare il cognome McKinstry, ma il nome e' diverso. Sulla porta c'e' un adesivo con scritto "qui siamo cattolici" in spagnolo: nessuno apre, ma un cane continua ad abbaiare forsennatamente dall'interno dell'appartamento. E' in questo contesto comunque che Elkann avrebbe trascorso due giornate di bagordi tra alcol e droga (marijuana e cocaina), secondo fonti di polizia. Sabato e' arrivato il conto, ma lui aveva gia' speso tutto il contante e non ha trovato di meglio che inscenare un rapimento. Cosi' ha contattato la famiglia, sostenendo di essere trattenuto contro la propria volonta' da una donna che gli avrebbe fatto del male se non gli avessero fatto pervenire 10 mila dollari cash. La famiglia pero' si e' rivolta alla polizia, che e' venuta rapidamente a capo della vicenda, secondo alcune fonti dopo aver organizzato una falsa consegna del denaro. Gli investigatori hanno scoperto che Elkann aveva chiamato i propri cari dal proprio cellulare e che era libero di lasciare l'appartamento quando voleva. Se n'e' uscito dal 13/mo distretto di polizia con una citazione per falsa denuncia, ossia per aver simulato il rapimento accusando il transgender di estorsione. Una disavventura sulla quale restano pero' alcuni interrogativi. Ad esempio come mai un imprenditore del suo calibro e della sua ricchezza fosse rimasto a corto di soldi o non potesse trovare un altro modo per farsi mandare del denaro. Oppure come poteva pensare di convincere la sua famiglia che per il 'riscatto' bastavano 10 mila dollari, una cifra irrisoria considerando le ricchezze degli Agnelli.

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