'Mad Dog' Maddis, ex marine al Pentagono

Redazione ANSA

Il nome di battaglia, quello affibbiatogli dai suoi soldati, era "Mad Dog", cane rabbioso. E durante l'invasione dell'Iraq, nel 2003, l'indicativo di chiamata da lui scelto per le comunicazioni via radio era "Chaos", la tempesta di fuoco che in marcia verso Baghdad si apprestava a scatenare sulle milizie di Saddam Houssein. James Mattis, 66 anni, ex generale dei marine, nominato da Donald Trump nuovo segretario alla Difesa, da sempre e' considerato un duro. E negli ultimi anni e' cresciuta la sua fama di 'superfalco': nei confronti dell'Iran, considerata la principale minaccia alla pace in Medio Oriente, e sul fronte della lotta all'Isis in Iraq e in Siria, dove vorrebbe un maggior uso della forza da parte dei militari. Sponsorizzato da un eroe di guerra come il senatore John McCain, nell'annunciare la sua scelta Trump lo ha paragonato al generale George Patton, eroe della campagna di Sicilia e dell'avanzata delle truppe americane sul fronte occidentale nel 1944-45, soprannominato il "generale d'acciaio" per la sua determinazione e la sua risolutezza. Proprio quel tipo di personalità che il tycoon vuole al Pentagono, per segnare una svolta con quelle politiche di Barack Obama considerate troppo molli e rinunciatarie. Politiche che anche per Mattis - 43 anni nell'esercito e veterano delle guerre in Afghanistan e in Iraq - hanno contribuito al proliferare dell'estremismo nel mondo e alla perdita di leadership degli Stati Uniti. E pazienza se su alcune questioni - non proprio secondarie - l'ex marine la pensa diversamente dal presidente eletto. Come sui rapporti con la Russia di Putin, che Mattis vede con gran sospetto, sostenendo che i toni concilianti di Trump verso il Cremlino siano il frutto di cattive informazioni. Perche' in realta' - secondo l'ex generale - l'espansionismo di Mosca e il suo atteggiamento bellicoso in Siria, in Ucraina e nel Baltico rappresentano un grande pericolo. Una posizione che potrebbe anche portare ad un ripensamento della linea dura di Trump verso la Nato. Per Mattis, che all'apice della sua carriera militare e' stato a capo delle truppe americane in Medio Oriente e nel sudest asiatico, la nomina al Pentagono e' una grande rivincita, dopo che nel 2013 fu costretto ad andare in pensione. 'Fatto fuori' da Barack Obama che lo considerava troppo ostile su un tema delicato come l'accordo con Teheran sul nucleare. Accordo che oggi, pero', il segretario alla difesa in pectore vorrebbe mantenere, pur rafforzando la minaccia delle sanzioni verso l'Iran. Ma tornare indietro anche per lui sarebbe oramai troppo rischioso. Per la conferma della sua nomina servirà una legge speciale del Congresso, visto che negli Usa gli ex militari possono assumere incarichi civili solo cinque anni dopo aver smesso la divisa.

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