Chelsea e Michelle. Hillary Clinton, a meno di due settimane dal voto, gioca le due carte più preziose della sua campagna. Due donne: la figlia e la first lady. La prima incaricata col suo carattere deciso, ma mite e appassionato di compensare l'atteggiamento 'distaccato' di mamma Hillary. La seconda col compito di trascinare gli indecisi forte di una popolarità e di una considerazione bipartisan che la candidata democratica non ha mai conosciuto e forse mai conoscerà. Michelle sarà con Clinton per la prima volta insieme sul palco nelle prossime ore, in North Carolina. Uno swing state che nel 2008 votò per Barack Obama ma che nel 2012 si schierò con il repubblicano Mitt Romney. E che ora i sondaggi danno orientato verso Donald Trump. Serviranno tutto lo charme e la determinazione della first lady per tentare di cambiare i pronostici. Anche se il rischio - non nascondono alcuni commentatori - e' quello di un 'effetto boomerang" per Hillary. Perché lì sul palco le differenze tra lei e Michelle potrebbero emergere in maniera clamorosa, con la candidata che potrebbe essere in qualche modo messa in ombra dalla personalità prorompente della sua alleata. Con sempre molti più americani che auspicano un futuro in politica per la first lady uscente. Meno carismatica Chelsea Clinton, che pero' da ex 'brutto anatroccolo' si e' trasformata negli anni in una donna impegnata e sicura di sé, capace anche di trasmettere quel calore che manca alla 'fredda' Hillary. E nel giorno del sessantanovesimo anno della madre, Chelsea è scesa in campo in Ohio, altro stato 'in bilico', facendo tappa a Cincinnati, Columbus e Cleveland. Il suo obiettivo: 'umanizzare' la figura della ex first lady che in tantissimi continuano a considerare una donna di potere, legata agli ambienti che contano di Wall Street e Main Street, con uno stile di vita 'out of touch', fuori dalla realtà della gente comune. "Mia madre e' una persona che ha sempre fatto la differenza nella vita delle persone", afferma Chelsea ricordando l'impegno politico e sociale lungo una vita della madre. "E' impossibile stare in disparte in queste elezioni, perché stavolta il voto è per ripudiare la campagna d'odio di Donald Trump e la sua retorica divisiva, umiliante e degradante. Una retorica che offende tutte le donne". Quasi in contemporanea a Washington parlava la sua amica Ivanka Trump, a fianco del padre per l'inaugurazione del Trump International Hotel a due passi dalla Casa Bianca, nella sede del vecchio Old Post Office. Due amiche, coetanee, costrette a stare sui lati opposti della barricata.(