Iraq e tasse. Il fact-check del duello

Redazione ANSA

   Hillary Clinton e Donald Trump si affrontano per 90 minuti, fra verità ed esagerazioni della realtà. Negando in più di un'occasione loro precedenti affermazioni. A scivolare più volte e' Trump, tanto che Clinton in un paio di occasioni ha chiamato in causa, direttamente dal palco, i 'fact-checker' incaricati di verificare la veridicità delle dichiarazioni dei due candidati. Gli 'errori' maggiori sono stati commessi sulla guerra in Iraq, l'Isis, le tasse e il mercato del lavoro.

   * ''NON HO MAI SOSTENUTO LA GUERRA IN IRAQ'' afferma Trump. Ma, secondo gli esperti, e' una falsita': non ci sono prove dell'opposizione del tycoon alla guerra. Anzi, in un'intervista di quegli anni con Howard Stern aveva espresso il suo sostegno. * Non esattamente veritiera anche l'affermazione su Hillary e la ''SUA BATTAGLIA ALL'ISIS CHE DURA DA UNA VITA'': lo Stato islamico infatti e' stato duramente colpito e spinto in Siria durante il primo mandato dell'amministrazione Obama, quando Hillary era segretario di stato. Lo stato islamico si e' separato da al Qaida, ha assunto il nome Isis ed e' tornato in Iraq nel 2014, quando Hillary non era più in carica. Impossibile da dimostrare, poi, l'ipotesi di Trump che se ''GLI STATI UNITI FOSSERO RIMASTI IN IRAQ LO STATO ISLAMICO NON SAREBBE MAI SALITO AL POTERE''. * E' vera solo in parte l'accusa ''AI TROPPI PAESI DELLA NATO CHE NON CONTRIBUISCONO IN PIENO ALL'ALLEANZA'': e' vero, come dice Trump e come hanno gia' denunciato Barack Obama e l'ex segretario alla Difesa Robert Gates, che molti paesi non contribuiscono come dovrebbero. Ma non e' vero che la Nato non combatte il terrorismo. * Trump si lascia prendere la mano anche sull'economia: ''FORD STA LASCIANDO CHE MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO ABBANDONINO IL MICHIGAN E L'OHIO''. L'affermazione non e' accurata: Ford sposta la produzione di auto piccole in Messico, ma senza toccare i lavoratori americani. * Esagerate e senza possibilità di prova anche le parole sulla FED, accusata di ''FARE POLITICA E DI CREARE UNA BOLLA NELL'ECONOMIA''. * Non va meglio sul clima, con Trump che nega di aver detto che ''IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E' UNA FARSA CREATA DAI CINESI''. Lo ha fatto in un tweet del 2012.

  * Scivola in alcune occasioni anche Clinton. Lo fa sui CYBERATTACCHI, accusando la Russia. E' vero solo in parte, perche' gli Usa non hanno accusato pubblicamente Mosca. Anche sul fatto che gli ''STATI UNITI ABBIANO BISOGNO DI PIU' INTELLIGENCE'' per prevenire gli attacchi, Clinton e' solo parzialmente corretta. Gli Stati Uniti infatti raccolgono e condividono più informazioni di intelligence che mai. * Hillary poi nega se stessa quando dice di non aver affermato che la ''TRANS PACIFIC PARTNERSHIP E' UN GOLD STANDARD'': Clinton lo ha detto nel 2012 in Australia. * Lo scontro finale e' sulle tasse. ''CON IL MIO PIANO RIDURRO' LE TASSE TREMENDAMENTE'' dice Trump. Ma gli esperti ritengono il contrario. Clinton lo accusa poi di ''NON AVER PAGATO'' le imposte federali negli anni '70. I dati pubblici indicano che Trump non ha pagato tasse federali sul reddito nel 1978 e nel 1979, ma lo ha fatto nel 1975, 1976 e 1977. Trump replica all'accusa in modo suo. Il fatto di non aver pagato tasse federali in alcuni anni ''mi rende intelligente''.

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