Peter Thiel - cofondatore di PayPal e membro del board di Facebook - prende la parola nell'arena di Cleveland e fa la storia: e' il primo speaker apertamente gay a intervenire a una convention nazionale repubblicana. Non solo: e' il primo speaker omosessuale dalla convention del 2000, quella che incorono' George W.Bush, quando il deputato dell'Arizona John Kolbe prese la parola senza pero' fare alcun cenno ai suoi orientamenti sessuali. Nonostante ciò molti furono i delegati che chinarono il capo in segno di preghiera.
Una mosca bianca in tutti i sensi Thiel, che - come scrive il New York Times - appartiene tra l'altro a una specie definita 'estinta': un fan di Trump nella Silicon Valley, terra dove il tycoon non e' certo popolare. Tanto che il portavoce di Facebook si e' apprestato a chiarire che il miliardario investitore, 48 anni, si trova a Cleveland per conto suo e sul palco non rappresenta in alcun modo il colosso del web fondato da Mark Zuckerberg. E da giorni tutti i media americani si interrogano sul perche' un uomo d'affari di vedute libertarie debba appoggiare Trump. Si sottolinea il carattere del personaggio, un uomo 'contro' e amante, come il tycoon, del politicamente scorretto. E anche sul palco di Cleveland il suo e' un intervento 'scomodo', in cui non nasconde il suo dissenso da molti dei punti della piattaforma repubblicana, compresa la parte relativa ai diritti della comunita' Lgbt. Anche se tempo fa Thiel ha chiarito che per lui perdere tempo in battaglie come quella dei bagni per i transgender e' una sostanziale perdita di tempo, una "distrazione" da temi piu' importanti. Chi lo conosce parla di una scommessa fatta sul successo di Trump. Una scommessa a lungo termine che Thiel, mago degli investimenti, e' convinto di vincere. Come vinse quella di Facebook, quando nel 2004 fu uno dei primi ad investire in un social media in cui ancora nessuno credeva. Mettendo sul piatto appena 500 mila dollari e ritrovandosi in breve tempo con in mano mezzo miliardo di bigliettoni verdi.
