Hillary e Bernie, sfida finale in California

Redazione ANSA

    Una sfida all'ultimo voto per conquistare la California. Per Hillary vincere e' essenziale per motivi di immagine, visto che quasi matematicamente arrivera' allo spoglio con la nomination gia' in tasca. Per Bernie Sanders per continuare a portare avanti la sua agenda e costringere la probabile candidata democratica a piegarsi ad alcune richieste. La California si presenta spaccata: i sondaggi indicano un lieve vantaggio di Clinton, ma Sanders non molla e appare ben posizionato per infliggere quella che sarebbe una imbarazzante sconfitta per l'ex segretario di stato.

     Guarda con distacco alla battaglia democratica Donald Trump, gia' concentrato su novembre. Difendendo la gestione della sua campagna e del suo staff dagli attacchi della stampa ''bugiarda'' il tycoon punta alla convention che lo incoronera' al voto finale. La strada non e' facile: dopo aver spinto milioni di nuovi elettori a votare, per Trump la via che porta alla Casa Bianca presenta molti ostacoli. Dal 1992 sono ben 18 gli stati americani che hanno in modo coerente sempre appoggiato il candidato democratico, offrendogli una solida base di 242 voti elettorali da cui partire per la scalata finale. A questo si aggiungono le difficolta' personali di Trump in alcune aree del paese.

     Con in tasca la nomination, il tycoon ha la possibilita' di corteggiare gli elettori gia' in vista di novembre, e questo gli concede un vantaggio sulla probabile candidata Hillary, soprattutto considerando che si tratta di due personaggi non molti amati dagli elettori americani. Trump lo ha fatto nelle ultime ore incontrando i motociclisti del Thunder Rolling e rivolgendosi direttamente ai veterani, categoria sulla quale in passato aveva ironizzato. Una fascia della popolazione pero' importante da conquistare, come dimostra l'intenzione di Trump di rafforzare il proprio impegno finanziario, con un assegno di un milione di dollari, a un fondo per veterani. Anche per Trump la California e' una tappa importante, per testare la propensione ad appoggiarlo in novembre dello stato piu' popoloso d'America. L'ex governatore Arnold Schwarzenegger non si sbilancia: dopo aver appoggiato John Kasich, Schwarzenegger si mostra cauto e ammette di non avere ancora deciso se sosterra' Trump.

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