Umbria jazz è il terzo festival di
questo genere musicale più seguito al mondo sui social network
in termini di fan sulla pagina ufficiale, ma per numero di
interazioni con i post su Facebook, nell'edizione 2018 ha fatto
registrare prestazioni "uguali o in alcuni casi più elevate
rispetto agli altri". Lo hanno annunciato gli organizzatori
nella conferenza stampa conclusiva.
Da quando è stata lanciata la campagna di comunicazione sui
social, in coincidenza con la presentazione del programma, su
Facebook e Instagram i fan sono aumentati di 20 mila unità,
mentre nei dieci giorni di festival sulle due piattaforme sono
state raggiunte tre milioni di persone (15 milioni dalla
presentazione del programma).
Particolarmente positivi sono considerati anche i dati sulle
interazioni ('mi piace', commenti, condivisioni, clic sul post e
retweet) su post ed eventi: oltre 300 mila su Facebook e
Instagram.
Per la prima volta sono stati realizzati video a 360 gradi,
così da dare la possibilità al pubblico di ascoltare la musica e
contemporaneamente di vedere, oltre che gli artisti, anche le
location del festival. E proprio i video - è stato detto - sono
stati uno degli elementi più apprezzati: per gli eventi più
importanti, a pagamento e non, sono state fatte dirette video
(per la prima volta anche su Instagram durante l'esibizione dei
Chainsmokers, i cui fan sono soprattuto su questa piattaforma, e
nel corso del concerto di David Byrne). In più sono stati
pubblicati videoracconti delle giornate in grado di mettere in
evidenza, oltre che la musica, anche i sapori e i colori di Uj,
e videomessaggi di tanti artisti "così da coinvolgere
ulteriormente i fan". In dieci giorni di festival sono state
visualizzate 2.750 ore di video, l'equivalente di 115 giorni.
Per quanto riguarda il sito di Umbria Jazz, durante
l'edizione 2018 sono state oltre mezzo milione le pagine viste,
mentre le visite rispetto al 2017 sono aumentate del 65% (tre
quarti arrivano da smartphone e tablet).
Tre mila infine le ore passate sul sito dagli utenti, che nel
10% dei casi sono stranieri.
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