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Fresu ancora protagonista a Umbria Jazz

Fresu ancora protagonista a Umbria Jazz

Trombettista è anche ambasciatore Umbria nel mondo

PERUGIA, 18 luglio 2018, 18:04

Redazione ANSA

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(di Danilo Nardoni) Ospite speciale per la serata omaggio a Quincy Jones; o alla guida del suo storico Devil Quartet in un teatro Morlacchi sold out; oppure ancora qui in concerto per presentare il progetto Lumina, la sua creatura "fatta di luce"; infine in veste di presentatore del cd allegato al numero di luglio della rivista Amadeus che contiene "Altissima luce", ovvero il progetto del Laudario di Cortona suonato per la prima volta tre anni fa proprio a Perugia: Paolo Fresu ormai è di casa ad Umbria Jazz e quest'anno è stato in cartellone o protagonista di alcune iniziative svariate volte.
    Ora è anche "Ambasciatore dell'Umbria nel mondo" grazie al premio ricevuto dalla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia (in passato sono stati premiati artisti come Enrico Rava, Renato Sellani, Giovanni Tommaso, Stefano Bollani, Danilo Rea, Giovanni Guidi, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli) proprio in occasione del primo concerto al Morlacchi. "Mi riempie di orgoglio - afferma - ormai con Umbria Jazz ho un rapporto che va avanti da tanto tempo".
    Il trombettista sardo ha iniziato la sua presenza a questa edizione del festival come uno dei protagonisti del concerto-spettacolo per l'85/o compleanno di Quincy Jones andato in scena venerdì 13 luglio. "La serata è riuscita - spiega - e le sensazioni molto buone direi. Sul palco il 60% dei musicisti era italiano, giovani e non, con una grande capacità di offrire il meglio. Ho provato una grande emozione suonando i brani di Quincy, e confrontarmi con un brano per me sacro come 'My ship' è stata una sensazione molto forte e positiva".
    Dopo avere partecipato alla serata omaggio al genio della musica, prodotta da Umbria Jazz, e aver incantato sabato 14 luglio ancora il pubblico di Uj con il suo Devil Quartet, Fresu ha presentato lunedì 16 luglio con un concerto il nuovo progetto "Lumina" edito l'anno scorso dalla sua stessa casa discografica Tuk music. Sul palco tanti giovani per quello che vuole essere "un tributo alla luce" come lo descrive Fresu che lo ha ideato, diretto e prodotto; un progetto risultato vincitore del bando "Sillumina" di Siae e organizzato con il sostegno del Mibact. "È una mia creatura - racconta Fresu - realizzata con l'etichetta che ho ormai dal 2010, la Tuk music, con la quale produco molti album con protagonisti tanti giovani, ai quali do totale fiducia e libertà. Per Lumina ho costruito io il team di lavoro, avendo in testa l'idea della luce come tema fondamentale; sono 10 brani che si chiamano tutti Luce, parola tradotta però in 10 lingue diverse. In seguito ho avuto l'idea di coinvolgere gli scrittori per i testi come Marcello Fois, Lella Costa, Erri de Luca e Flavio Soriga. Loro non avevano mai suonato insieme, e credo che il risultato sia molto poetico e molto in sintonia con l'idea originaria".
    Alla libreria Feltrinelli, durante gli incontri e le presentazioni di libri e dischi per Umbria Jazz, Fresu e Simone Frondini, oboista e organizzatore dell'Orchestra da camera di Perugia, hanno infine presentato l'album "Altissima luce". Il progetto del Laudario di Cortona è stato infatti suonato per la prima volta tre anni fa a Umbria Jazz da Fresu con Daniele di Bonaventura, Marco Bardoscia, Michele Rabbia e l'Orchestra da Camera di Perugia. Così Fresu durante l'incontro ha evidenziato "il coraggio" di Umbria jazz che ha suggerito questo progetto e spiegato come è nata la collaborazione nata con la rivista Amadesus. "Dopo la prima volta tre anni fa alla basilica di San Pietro - dice - lo abbiamo suonato molte altre volte, e non ci aspettavamo questo successo clamoroso. Sembra un esperimento riuscito dato che non ci sono più copie da comprare da nessuna parte della rivista con cd allegato. Per me è una sorta di breccia storica visto che la rivista esiste da 30 anni e non ha mai fatto un lavoro così coraggioso. Dentro c'è anche un saggio critico sul rapporto tra jazz e classica. Un coraggioso esperimento che speriamo possa proseguire anche in futuro".
   

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