In piedi sopra il suo pianoforte a
coda pronto a spiccare il volo. Il salto e poi via: questa
l'immagine di Jamie Cullum ad Umbria jazz. Un giovane talento
ormai cresciuto, e molto bene. Lo ha dimostrato ieri sera, a 38
anni e a dieci dalla sua prima apparizione a Perugia, ospite
ancora del festival. Con i suoi dieci milioni di dischi venduti,
un Grammy, due Golden Globe e numerosi altri premi e nomination,
Cullum è il jazzman britannico più popolare di sempre. Stile
inconfondibile con molteplici influenze: partendo dal jazz
('Twentysomething' è stato il disco che lo ha imposto
all'attenzione del grande pubblico), grazie alla sua
ecletticità, Cullum ha poi ampliato i suoi orizzonti musicali,
spaziando tra soul, hip hop, rock e pop. Jamie Cullum sul main
stage di Umbria jazz si è scatenato: cantando, suonando il
pianoforte, seduto e in piedi, correndo, saltando. Bravo a
rallentare quando è il caso, con brani e momenti più intimi in
trio accompagnato solo da contrabbasso e batteria, per mettere
da parte per un attimo chitarra e percussioni. Si è anche
divertito pad agganciare delle cover in coda ai suoi brani:
scelta è apprezzata dal pubblico, per 'Shape of You' di Ed
Sheeran, 'High and dry' dei Radiohead e 'Blackbird' dei Beatles.
E proprio come recita quest'ultimo brano, il ragazzo dell'Essex
londinese ha decisamente imparato a volare.
In apertura del live di Cullum, Umbria jazz ha voluto la funk
band statunitense Lettuce. Musicisti che hanno cominciato a
suonare insieme nell'estate del 1992 a Boston, durante i corsi
del Berklee, per poi due anni dopo formare il gruppo. Con il
loro space-jazz, dalla grande energia e dagli arrangiamenti
raffinati sono stati una bella sorpresa. Chitarra, basso,
batteria, hammond e tastiere, tromba, sax ed il gioco è fatto.
Dal funk alla neo psichedelia fino all'hip hop, i componenti
(con membri anche di band di successo come Dave Matthews Band e
Soulive) hanno dato una bella prova di forza.
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