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In Umbria per energia sempre più fonti rinnovabili

In Umbria per energia sempre più fonti rinnovabili

Produzione ha superato di quattro volte quella da fossili

21 gennaio 2015, 13:10

Redazione ANSA

ANSACheck

In Umbria per energia sempre più fonti rinnovabili - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Umbria per energia sempre più fonti rinnovabili - RIPRODUZIONE RISERVATA
In Umbria per energia sempre più fonti rinnovabili - RIPRODUZIONE RISERVATA

In Umbria più della metà (53%) del fabbisogno di energia elettrica è coperto da impianti di produzione di energia alimentati da fonti rinnovabili. Con la produzione interna in questo ambito che ha superato di ben 4 volte quella da fonti fossili. Un dato evidenziato con soddisfazione dall’assessore all’Ambiente della Regione Silvano Rometti.
Il sempre maggiore ricorso alle rinnovabili – evidenzia ancora l’assessore – significa infatti meno emissioni di gas climalteranti (anidride carbonica) e inquinanti (ossidi di zolfo, azoto, polveri fini), più tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria.

La produzione di energia da fonte rinnovabile in Umbria è stata di circa 2.150 GWh nel 2013; nel 2010 era di circa 1500 GWh. Per il 2014 si può stimare una produzione di circa 2180 GWh.

In particolare per l’idroelettrico si è passati dai 1450,5 del 2010, ai 1471,7 del 2013 ai 1489 stimati nel 2014; per l’eolico il dato è rispettivamente di 2,5, 2,7, 2,7; per fotovoltaico 53,8, 519,1, 525; per le biomasse 92,3, 152,8 e 160.

In termini di potenza installata pro-capite, l’Umbria risulta essere la quinta regione italiana, con ben 483 W pro capite, valore quasi doppio rispetto al dato nazionale (280 W pro capite) (la prima sono le Marche, con 646 W, seguita da Puglia, Basilicata, Molise e quindi l’Umbria).


“Mi preme sottolineare –continua Rometti- come la stragrande maggioranza degli impianti fotovoltaici siano relativi a piccole utenze domestiche. Su un totale di 13.205 impianti installati 8.523, il 65% sono relativi a potenze inferiori a 6kW; il 97% sono relativi a potenze inferiori a 200 kW, generalmente collocati su edifici . 534 impianti hanno potenze maggiori di 200 kW (3%) e solamente 225 impianti (1,7%) possono essere considerati di grandi dimensioni (> 500 kW)”.

Il settore idroelettrico, che fino al 2001 rappresentava il 100% della produzione da fonte rinnovabile, ancora oggi risulta predominante, ma copre il 75% o quote inferiori, grazie alla crescita degli altri settori.

Il settore delle biomasse ha contribuito alla produzione da fonti rinnovabili per 150 GWh, tornando ai livelli di produzione del 2007 (145 GWh), scesa per la chiusura o ristrutturazione di grandi impianti.

L’evoluzione del settore anche in questo caso evidenzia l’installazione di piccoli impianti di generazione, sempre più alimentati da scarti di produzione di imprese agricole, agrozootecniche o forestali. “Un trend che la Regione - dice ancora Rometti - intende assecondare, in linea con la forte riduzione degli incentivi statali, favorendo la produzione combinata di energia elettrica e termica”.

Alla fine del 2013 risultano 37 impianti in esercizio (per 38.594 kw complessivi), così suddivisi in funzione della tipologia: 15 a biogas (8.869 kw), otto a biomassa solida (15.723), dieci a bioliquidi (9.520), quattro a biogas da discarica (4.482).

Per quanto riguarda l’utilizzo termico, si è passati da 33 ktep del 2005 a 131 ktep del 2011. A livello cautelativo si ipotizza una costanza fino a tutto il 2013, con una ulteriore piccola crescita al 2014 (140 ktep).

La Strategia Energetico Ambientale 2014-2020, adottata dalla Giunta a conclusione della procedura di Vas e che sarà sottoposta al Consiglio regionale, fissa come obiettivo al 2020 il 15,2% di energia da fonte rinnovabile rispetto al consumo finale lordo, superando significativamente l’obiettivo imposto dallo Stato alla nostra Regione (13,7%). Nel 2013 si può stimare di aver raggiunto un valore pari a circa 12,3%, circa doppio rispetto al valore iniziale (6,2%).

“L’obiettivo - conclude Rometti - sarà perseguito puntando prioritariamente a conseguire una consistente riduzione dei consumi di energia e quindi una maggiore efficienza energetica. Le misure regionali previste, in aggiunta alle misure della Strategia energetica nazionale, sono volte a conseguire in tutti i settori (residenziale, terziario, industria, agricoltura) una riduzione di 18,5 ktep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) e un incremento di produzione da fonti rinnovabili di 10 ktep, pari a 47 Mw di potenza installata (15 Mw di eolico, 15 Mw di biomassa, 10 di Fotovoltaico, 2 di idroelettrico, 5 di geotermoelettrico)”.

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