(ANSA) - TERNI, 30 GEN - E' in capo all'Usl Umbria 2 il
coordinamento per la regione del progetto europeo Joint action
frailty, il cui obiettivo, nell'ambito dell'invecchiamento della
popolazione, è lo sviluppo delle migliori strategie per la
diagnosi, l'assistenza e l'educazione alla fragilità, alla
disabilità e alla multimorbilità.
L'indagine - spiega una nota dell'azienda sanitaria - vede la
partecipazione del distretto di Orvieto per la Usl 2 e di quello
Media Valle del Tevere per la Usl 1 e si concentra su uno dei
fattori predittivi di vulnerabilità nell'anziano fra i più
rilevanti, ovvero la sedentarietà. Nell'ambito dello studio è
stato sviluppato uno strumento di facile utilizzo per gli
operatori socio-sanitari per identificare gli anziani a maggior
rischio di fragilità a causa del loro scarso livello di attività
fisica. Lo strumento si basa sul questionario 'Physical Activity
Scale for the Elderly' (PASE), validato e utilizzato a livello
internazionale, per 'misurare' l'attività fisica praticata dagli
over 64enni.
Il prossimo 4 febbraio a Roma, presso l'Istituto Superiore di
Sanità - Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la
promozione della salute, il dottor Marco Cristofori,
responsabile della struttura dipartimentale di Sorveglianza e
promozione della salute dell'Usl Umbria 2, presenterà i
risultati della sperimentazione in Umbria, mentre la dottoressa
Erminia Battista, dell'Usl 1, illustrerà una buona pratica.
Durante la giornata saranno resi noti i risultati dell'indagine.
"Con fragilità - spiega Cristofori - si intende una
condizione di maggiore vulnerabilità delle persone anziane. La
fragilità, però, non è una conseguenza inevitabile
dell'invecchiamento ma è possibile prevenirla per promuovere una
vita più sana e longeva". (ANSA).