(ANSA) - PERUGIA, 19 FEB - Una nuova, recente e mininvasiva
tecnica endoscopica, sviluppata in Giappone per curare i
disturbi motori dell'esofago, è stata applicata per la prima
volta in Umbria dall'equipe di Gastroenterologia ed Endoscopia
digestiva dell'azienda ospedaliera di Perugia diretta dal dott.
Carlo Clerici.
L'equipe, composta dall'anestesista dottoressa Enrica Sciascia e
dagli infermieri Cristina Piffarotti, Goffredo Pompei, Mirko
Gaggiotti, Diego Catoggio e Andrea Brecchio, coordinata dal
dottor Raffaele Manta, ha eseguito una tecnica utilizzata in
Italia solo presso gli ospedali di Modena, La Cattolica di Roma,
il S.Raffaele e Humanitas di Milano.
La nuova tecnica è utilizzata per il trattamento della Acalasia,
patologia non frequente che attiene un severo disturbo della
deglutizione a seguito del restringimento del muscolo
dell'esofago ed è stata eseguita nei giorni scorsi su una donna
di 70 anni della provincia di Perugia.
La donna - spiega una nota dell'azienda ospedaliera - presentava
un quadro clinico impegnativo, con un vistoso calo di peso "per
l'impossibilità di assumere cibo per via orale con stato di
malnutrizione e di invalidità", come afferma lo stesso dottor
Manta.
"I pazienti con i disturbi riferiti dalla paziente trattata con
la nuova tecnica - sottolinea, nella nota, il prof Gabrio
Bassotti, responsabile del centro di Fisiopatologia digestiva -
di norma vengono sottoposti a trattamento con cicli di
dilatazioni endoscopiche pneumatiche, con un intervento
chirurgico di miotomia per via laparoscopica, ma ora anche
presso la nostra struttura può essere attuata la tecnica di
miotomia endoscopica (Poem), che consente il trattamento più
radicale, cioè la miotomia esofago-cardiale, senza necessità di
ricorrere all'intervento chirurgico tradizionale".
"La Poem - spiega il dott. Manta, responsabile del servizio
di Endoscopia digestiva, esperto della metodica eseguita per la
prima volta nella regione - consiste nel praticare un tunnel
nello spessore della parete esofagea, fra gli strati della
tonaca della 'sottomucosa' e della 'muscolare propria' per
accedere agli strati muscolari ed eseguirne il taglio fino al
cardias compreso, in modo da annullare l'ipertono muscolare che
rappresenta la causa della patologia. Per la Poem l'accesso alle
fibre muscolari proprie dell'esofago avviene dall'interno e
tramite il gastroscopio si evita di ricorrere a tagli sulla
parete addominale e all'utilizzo di bisturi chirurgici".
L'intervento eseguito nella struttura di Gastroenterologia e
Endoscopia digestiva ha avuto la durata di un'ora e la paziente,
dopo tre giorni dal suo arrivo in ospedale, è stata dimessa
martedì mattina. I sanitari sottolineano che generalmente la
durata della degenza con intervento a cielo aperto è di circa
due settimane.
La nota stampa diffusa dal S. Maria della Misericordia si
sofferma anche su altri vantaggi legati alla mini-invasività del
trattamento quali i costi limitati e una migliore qualità della
vita dei pazienti che possono alimentarsi senza difficoltà dopo
una breve riabilitazione dell'apparato masticatorio e della
deglutizione. (ANSA).