(ANSA) - FOLIGNO (PERUGIA), 23 GEN - Ha coinvolto 41 centri
riabilitativi italiani ed è stato coordinata dalla struttura
Gravi cerebrolesioni acquisite del "San Giovanni Battista" di
Foligno lo studio, dal titolo "Identifying clinical complexity
in patients affected by severe acquired brain injury in
neurorehabilitation: a cross sectional survey" recentemente
pubblicato dall'European Journal of Physical and Rehabilitation
Medicine.
In una nota dell'Usl Umbria 2 si sottolinea che "potrebbe
aprire nuove frontiere nella medicina e risultare di
fondamentale importanza per aggiornare i criteri di accesso nei
centri italiani che si occupano di Neuroriabilitazione". Si
tratta di un lavoro "originale" ideato nel 2015 e sviluppato
dall'anno successivo grazie al lavoro di neurologi e fisiatri
che si occupano in Italia di persone con grave cerebrolesione
acquisita che hanno deciso di unirsi in una vasta raccolta dati
sotto il coordinamento del reparto di Foligno.
"Abbiamo raccolto dati - spiega il responsabile della
struttura Gravi cerebrolesioni acquisite dottor Federico
Scarponi - provenienti da 41 centri riabilitativi italiani, per
un totale di 586 pazienti con grave cerebrolesione di diversa
origine. Abbiamo quindi identificato la frequenza delle varie
condizioni e complessità cliniche rilevate all'ingresso e
successivamente quali di queste si associano con una migliore
proposta riabilitativa (intesa come numero di obiettivi
riabilitativi) nel primo periodo di ricovero". Si è osservato -
si legge ancora nella nota - che al momento del ricovero il 60%
presenta necessità o raccomandazione di monitoraggio
multiparametrico per instabilità Il 34,3% lesioni da pressione,
il 26,3% necessità di isolamento per germi multiresistenti, il
13,1% ventilazione assistita, il 11,4% insufficienza acuta
d'organo. Una presa in carico riabilitativa inferiore (intesa
come minor numero di proposte riabilitative che possono essere
perseguite) si ha - è emerso dallo studio - nei pazienti con
esiti di anossia cerebrale, nelle condizioni funzionali più
gravi, quando il paziente presenta instabilità cardio
respiratoria, insufficienza acuta d'organo o iperattività
simpatica parossistica (nuova dizione delle crisi vegetative).
Nata nel 2008 la Struttura Gca di Foligno, in stretta
cooperazione con la riabilitazione di Trevi, come parte del
Dipartimento di riabilitazione diretto dal dottor Mauro
Zampolini, è rivolta ai pazienti con grave cerebrolesione
acquisita, ovvero a coloro che hanno avuto una lesione cerebrale
grave ed improvvisa di diversa origine (ictus, traumi, anossie e
altro) che ha determinato uno stato di coma più o meno
prolungato, a cui seguono menomazioni sensomotorie, cognitive o
comportamentali che determinano una disabilità grave. La
struttura, dotata di 14 posti letto, accoglie pazienti in fase
post acuta precoce che per le loro comorbidità e complicanze
necessitano di interventi valutativi e terapeutici non
realizzabili presso altre strutture; al tempo stesso permette
un'uscita dei pazienti dai reparti di rianimazione o di altre
Unità per acuti in modo da poter iniziare i trattamenti
riabilitativi nel minor tempo possibile compatibilmente con gli
aspetti clinici ed organizzativi. Quando il paziente richiede
una riabilitazione più prolungata e specifica viene trasferito
presso la riabilitazione di Trevi dove può continuare il
processo di recupero funzionale. (ANSA).