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Dal Maso, comprensibili timori medici

Direttore generale su documento Intersindacale medica

(ANSA) - TERNI, 21 GEN - "E' comprensibile il timore espresso dai professionisti e dalle organizzazioni della dirigenza medica e sanitaria dell'Azienda ospedaliera di Terni di vedere vanificati gli sforzi fatti tutti insieme in questi tre anni per far crescere l'ospedale ternano e consolidarne il ruolo di Centro di riferimento nazionale e di insegnamento per l'alta specialità": è quanto sostiene il direttore generale Maurizio Dal Maso. Che in una nota commenta un documento intersindacale.
    "L'ospedale, già ricco di altissime professionalità universitarie e ospedaliere, e molte nuove ne sono arrivate dal 2016 in poi, negli ultimi anni - sostiene Dal Maso - ha compiuto una vera rivoluzione organizzativa che lo ha portato ad ottimizzare i costi e le risorse disponibili, efficientare i percorsi di cura, aumentare la complessità della casistica trattata, ma anche la qualità e la quantità delle prestazioni erogate. E' aumentato non soltanto il fatturato ma il numero degli interventi chirurgici eseguiti (oltre 18.500 nello scorso anno) e quello della attività ambulatoriali, così come gli accessi al pronto soccorso-Dea, che nel 2018 sono stati circa 45.000 con una media giornaliera di 124 accessi, a conferma che non è stata solo perseguita l'alta complessità e l'alta specializzazione, ma è stato fatto uno sforzo importante da tutti i professionisti dell'Azienda ospedaliera per potenziare anche l'accoglienza e l'assistenza di casi clinici a medio-bassa intensità, cercando non soltanto di mantenere il ruolo di ospedale di comunità ma di andare a supportare, per quanto possibile, anche l'assistenza sul territorio, compatibilmente con i 578 posti letto complessivi che sono stati resi disponibili quest'anno nell'ospedale. Occorre anche considerare lo sforzo svolto da tutto il personale aziendale, al momento pari a 1.663 professionisti effettivi in servizio, che hanno sostenuto incrementi di attività molto significativi. E' ragionevole, quindi, la paura che eventuali scelte di indirizzo politico-istituzionale che non dovessero andare nella direzione dell'integrazione e dello sviluppo delle reti cliniche professionali, penalizzerebbe l'ospedale e la città di Terni, rischiando di vanificare - conclude Dal Maso - tutto il lavoro fatto dai suoi professionisti, che rappresentano una risorsa inestimabile non soltanto per il territorio di Terni ma per tutta la Regione Umbria". (ANSA).
   

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