(ANSA) - TODI (PERUGIA), 30 NOV - In Umbria quello del colon
retto è la seconda causa di morte per tumore, sia per i maschi
sia per le femmine, ma i dati provenienti dal registro
dimostrano, soprattutto per gli uomini una "significativa
diminuzione" della mortalità a partire dal 2012 grazie
all'attivazione del programma di screening. Se ne è parlato
all'ospedale della Media Valle del Tevere di Pantalla, durante
un seminario organizzato da Maria Donata Giaimo, coordinatore
screening dell'Usl Umbria 1, per riflettere sui risultati
ottenuti dalla attivazione di questo programma.
"In Umbria - ha ricordato l'assessore regionale alla Salute
Luca Barberini - tutti gli screening per la prevenzione di
diverse forme di cancro registrano un'adesione importante, con
percentuali di assoluto rilievo, anche sopra la media regionale.
Quello colon rettale è al 47%, il mammografico al 69% e alla
cervice uterina al 60%. Dati incoraggianti, grazie alla
competenza dei nostri operatori sanitari e alla buona
organizzazione della sanità umbra". "Dobbiamo però lavorare di
più - ha aggiunto - per sensibilizzare quella parte di cittadini
che non utilizza questo importante strumento di tutela della
salute. Al tempo stesso, dobbiamo investire più risorse sulla
prevenzione e sulla rete dell'assistenza territoriale, con una
visione meno ospedalocentrica e più vicina ai nuovi bisogni di
salute dei cittadini".
"In Umbria lo screening per la prevenzione dei tumori del
colon retto, attraverso la ricerca del sangue occulto nelle feci
nella popolazione di età compresa tra i 50 e i 74 anni, è attivo
ormai da più di dieci anni - ha sottolineato Giaimo - e ha
raggiunto risultati ben superiori alla media nazionale, sia in
termini di adesione al test di ricerca del sangue occulto nelle
feci (47% in Umbria contro il 40,6% dell'Italia) che alla
colonscopia (82% dell'Umbria contro l'81% dell'Italia). Lo
screening del colon retto funziona anche in virtù delle scelte
fatte dalla nostra Regione al momento della progettazione come
la convenzione con Poste Italiane per l'invio a domicilio del
kit per il prelievo e l'invio gratuito per l'utente, del
campione al laboratorio unico di screening dell'Usl Umbria 1, la
centralizzazione della programmazione e della attività
laboratoristica di primo livello per tutta la regione presso lo
stesso laboratorio, l'accordo con i Mmg per la promozione attiva
dello screening, attraverso il portale aziendale della medicina
di base e il confronto costante con i professionisti del settore
e l'investimento in tecnologie sempre più innovative".
Durante il seminario, alla presenza dei MMG della Media Valle
del Tevere, Basilio Passamonti, responsabile del laboratorio
unico screening Umbria, ha presentato il trend dei principali
indicatori di questo programma di screening, attraverso il
confronto con i dati degli altri programmi regionali, mentre il
prof. Fabrizio Stracci, direttore del Registro tumori Umbria, ha
illustrato i dati che derivano dall'analisi della incidenza e
soprattutto della mortalità per cancro del colon retto.
Il dottor Lucio Sarpi responsabile gastroenterologia Usl
Umbria 1, ha affrontato il tema della necessità di conciliare la
innovazione tecnologica con l'applicazione costante, attraverso
un confronto serrato tra professionisti, con le linee guida
internazionali; la dottoressa Pireddu, medico anatomopatologo,
quello dell'importanza della condivisione tra anatomopatologi
dell'utilizzo di una classificazione comune delle lesioni,
mentre il dr. Tiziano Scarponi, in qualità di rappresentante dei
Mmg ha richiamato l'attenzione sul ruolo fondamentale esercitato
da questi professionisti nella promozione della adesione degli
assistiti a questo programma di sanità pubblica. Infine la
dr.ssa Silvia Pagliacci, in qualità di presidente Sunifar, ha
illustrato le possibilità di ulteriori collaborazioni con le
farmacie umbre.
Presente all'incontro anche Pasquale Parise, direttore
sanitario dell'Usl Umbria 1. (ANSA).