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Inaugurato Centro ludopatie Usl 1

Fenomeno "complesso" e "in crescita" emerge da dati

(ANSA) - PERUGIA, 27 SET - Il disturbo da gioco d'azzardo rientra tra le cosiddette "dipendenze comportamentali" ed è "estremamente complesso" da affrontare oltre che in crescita a Perugia e in tutta l'Umbria: per fare fronte a questa problematica è stato inaugurato nel capoluogo umbro il nuovo Centro per il trattamento di quello patologico dell'Usl Umbria 1.
    Collocato in via Enrico Dal Pozzo, nell'area dell'ex Villa Massari dove hanno sede anche i servizi impegnati contro le dipendenza da alcol e fumo, "è molto importante dal punto di vista sia clinico sia organizzativo", come è stato sottolineato durante il taglio del nastro. Cerimonia alla quale hanno preso parte l'assessore regionale alla Salute, Luca Barberini, e il direttore generale dell'Usl Umbria 1 Andrea Casciari.
    Dopo il Centro di riferimento regionale, collocato a Foligno, questo di Perugia ("non ancora entrato a pieno regime ma che sta funzionando dal 22 giugno" ha sottolineato Casciari) si aggiunge ora anche agli altri punti di accesso e di erogazione dei trattamenti: uno è a Terni, mentre il prossimo sarà a Città di Castello a copertura del territorio dell'Altotevere. Punti di prima accoglienza sono comunque diffusi su tutto il territorio regionale e tra questi c'è il punto di ascolto di Orvieto, come ha ricordato l'assessore Barberini.
    La richiesta di aiuto per affrontare questo problema "è ancora sommersa" ha evidenziato Luciano Bondi, responsabile del Centro, visto che al momento per quanto riguarda il distretto di Perugia ci sono 70 persone in carico ma si stimano in oltre 2 mila le potenziali richieste. "Nella fascia di età tra 15 e 74 anni - ha aggiunto - è pari al 5,8 la percentuale prevedibile di persone con problemi da gioco d'azzardo, più della media nazionale, con circa il 7% degli studenti della scuola secondaria che ha già comportamenti a rischio". Dati che emergono dall'ultimo rapporto epidemiologico redatto dall'Osservatorio regionale sulle dipendenze.
    Il Centro registra una progressiva emersione dei bisogni di cura riguardo a forme problematiche di gioco d'azzardo, documentata dai dati dei servizi sanitari e dal numero verde regionale (800.410.902). "Si sono triplicate le richieste ai centri e al numero verde - ha poi affermato Barberini - a conferma che la campagna di comunicazione avviata qualche mese fa ha fatto centro. Abbiamo acceso un faro su un tema complesso, diffuso e trasversale che riguarda tutti, donne, uomini e ragazzi, con l'Umbria che non è immune a tutto questo".
    L'assessore ha poi voluto mettere l'accento sui dati a livello regionale. "Il profilo di gioco problematico nella popolazione di giocatori - ha sostenuto - riguarda circa 10 mila umbri che quindi dovrebbero essere raggiunti da iniziative di prevenzione o servizi di trattamento". Dati che, sempre per Barberini, "devono far riflettere" e per questo motivo, ha detto, "ci hanno portato ad intraprendere iniziative importanti mettendo in campo servizi professionali e competenti". La prima, ricordata, è quella del potenziamento e riorganizzazione del sistema dei servizi in materia, con una rete quindi che si lega sempre di più e che si caratterizza come "un servizio sanitario regionale a tutti gli effetti" ha proseguito il direttore dell'Usl Umbria 1 per poi sottolineare "l'importante investimento effettuato con finanziamenti nazionali e regionali".
    Complessivamente per la battaglia contro la ludopatia per il biennio 2018-2019 sono stati stanziati dalla Regione circa 780 mila euro.
    Aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato, il nuovo centro di Perugia potrà continuare ad usufruire "di un modello diagnostico, terapeutico e riabilitativo già sperimentato con efficacia" ha inoltre spiegato Bondi che ha parlato di una equipe multidisciplinare che è all'opera "perché nella dipendenza da gioco confluiscono tante problematiche della persona": due psicologi, uno psichiatra, un assistente sociale e un educatore.
    All'inaugurazione hanno partecipato anche l'assessore comunale ai servizi sociali Edi Cicchi e la direttrice del distretto Giuseppina Bioli che ha evidenziato la "continua formazione fatta agli operati dei servizi e ai volontari delle varie associazioni che fanno parte della rete". (ANSA).
   

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