"Quelli che in Europa sono molto
euroscettici dovrebbero esserlo anche quando si tratta di
distribuire risorse", altrimenti accolgano i migranti come si
sono impegnati a fare, "rispettando i diritti fondamentali".
Così la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini,
parlando del futuro della politica di coesione dopo il 2020.
"Non si può vedere" che una parte degli Stati membri "da un
lato grida contro l'Europa e tira su il filo spinato facendoci
tornare a 70 anni fa e dall'altra raccoglie fondi che servono
alle loro comunità", continua Marini.
La delegazione italiana si sta battendo in seno al CdR per far
passare un approccio che leghi la distribuzione dei fondi Ue
alle politiche di accoglienza. "Vogliamo porre un tema politico
rilevante, visto che siamo fra i pochi paesi europei che sono
costretti a subire, e anche in modo massiccio il fenomeno
migratorio", aggiunge la governatrice umbra "e come Italia siamo
un contributore netto" in Europa, "credo quindi che abbiamo
qualche parola in più da dire su questo tema".
Sulla presenza italiana a Bruxelles, dopo un incontro fra la
delegazione degli enti locali e il presidente del Parlamento Ue
Antonio Tajani, Marini ha ribadito la necessità di "portare un
punto di vista" italiano sul futuro dell'Ue, "un modo
intelligente, concreto e costruttivo di raggiungere obiettivi
anche nell'interesse del nostro Paese".
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