Toscana, Umbria e Marche uniscono
le loro forze per pesare di più in Europa. I presidenti delle
Regioni Toscana, Marche e Umbria, Enrico Rossi, Luca Ceriscioli
e Catiuscia Marini hanno firmato a Bruxelles il protocollo
d'intesa "Italia centrata", una cooperazione rafforzata in
Europa su tematiche come sanità e welfare, processi di
internazionalizzazione delle imprese, e occupazione giovanile.
L'accordo prevede anche l'unificazione del lavoro delle tre sedi
di rappresentanza a Bruxelles e l'inizio di un avvicinamento
alla macroregione dell'Italia centrale.
"Con questo atto diamo avvio ad un percorso comune che,
utilizzando le norme di legge già in vigore, ci consentirà come
Regioni di lavorare meglio su argomenti comuni e di promuovere
anche un 'brand' che sappia valorizzare ciò che lega le nostre
tre Regioni", spiega Marini. "Vogliamo razionalizzare,
semplificare e rendere più efficienti i servizi
dell'amministrazione pubblica: è la sfida che lanciamo con
questo protocollo", avverte.
Secondo Rossi si tratta di "un passo in avanti molto
importante. Se ci mettiamo insieme possiamo realizzare servizi
migliori per i nostri cittadini. Occorre ricercare le identità
strutturali delle tre regioni, abbiamo somiglianze a prescindere
dalle necessità. E per avere un ruolo nel mondo globalizzato
bisogna trovare la dimensione giusta".
"La Toscana è grande ma a contare sono altre regioni più forti
e più pesanti come Pil. Abbiamo la taglia giusta nel centro
Italia per pesare di più sulle politiche europee, le regioni
medio grandi sono più ascoltate. Insieme ci proviamo anche noi"
sottolinea il governatore toscano.
Ceriscioli ha ricordato che la stessa Conferenza delle Regioni
italiane "ha avviato un percorso ed un confronto per il
ridisegno istituzionale dell'assetto regionalista dello Stato.
Con questo atto noi abbiamo voluto mettere in moto un cammino
virtuoso per il raggiungimento di obiettivi concreti e
immediati, ma che nel suo insieme guarda anche al futuro e a ciò
che potrà essere il nuovo assetto dello Stato".
Tra le scelte contenute nel protocollo d'intesa: la riduzione
da tre ad un unico servizio a Bruxelles; l'istituzione di una
centrale unica per gli acquisti in sanità (ma anche in altri
settori); la definizione di progetti comuni nel campo delle
relazioni e della cooperazione internazionale; la definizione di
"modelli unici" sia per le azioni di incentivazione per le
imprese, sia per la promozione ed il sostengo dell'occupazione
giovanile.
Altro impegno è quello di individuare elementi comuni
"transfrontalieri" nell'ambito delle strategie per le "aree
interne", oltre alla comune volontà di definire le modalità per
la realizzazione congiunta di una o più centrali uniche per
attuare il numero unico europeo di emergenza 112.
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