La curva epidemica in Umbria ha
ripreso a crescere dopo due-tre settimane dall'aumento degli
spostamenti nel periodo prenatalizio. Spostamenti tracciati da
Google per l'intera regione e che mostrano complessivamente "un
discreto movimento della popolazione verso luoghi di tempo
libero soprattutto nel periodo prenatalizio e poi residenziale
nei giorni di festa". Ad evidenziarlo sono stati il professor
Fabrizio Stracci, la dottoressa Carla Bietta e il dottor Mauro
Cristofori del Nucleo epidemiologico regionale durante il
consueto briefing settimanale sull'andamento dell'emergenza
sanitaria.
Monitorando la curva i rappresentanti del Nucleo rilevano
l'inizio dell'aumento dei casi di positività a distanza di 14
giorni dal momento degli allentamenti delle misure restrittive
prima delle festività natalizie, coincidente con la data dell'8
dicembre "quando le persone hanno allentato mentalmente" ha
commentato Cristofori.
"Dopo un curva con una bella discesa fino a verso il 20
dicembre - ha spiegato ancora Cristofori - l'andamento degli
attualmente positivi ha visto una risalita, non imponente come
la prima fase, ma che ora si è fermata e cominciano ad essere
più le persone che si ammalano di quelle che guariscono".
"I dati sugli spostamenti messi in relazione con la curva -
ha spiegato il professor Stracci - ci danno la spiegazione che
sotto le feste, quindi con l'allentamento delle restrizioni, è
stata registrata una mobilità all'esterno, magari anche legata
agli acquisti, mentre invece la mobilità nei festivi è stata
perlopiù residenziale e quindi legata alle visite ai parenti.
Speriamo - ha concluso Stracci - che queste riunioni non portino
a un trascinamento dei contatti intrafamiliari e l'auspicio è
che, con la fine delle feste e con le nuove misure di
contenimento, si possa riportare la curva del contagio sotto
controllo".
In merito all'incidenza settimanale di casi positivi per 100
mila abitanti, il Nucleo ha evidenziato che dal primo ottobre
scorso la salita repentina aveva fatto arrivare i casi fino a
453. Poi in Umbria si è iniziato a scendere fino ad arrivare a
94: "Ora in due settimane siamo risaliti a 167 casi" ha
sottolineato Bietta. Nel dettaglio per fasce di età, tutte
seguono l'andamento generico della curva ma con la fascia degli
ultra 85enni che aumenta un po' di più, specialmente per i
maschi, "anche se i numeri sono molto piccoli" ha commentato
Cristofori. Presentano un "leggero rialzo", come la media
regionale, anche tutte le classi di età scolastica. L'indice del
rapporto tra numero di positivi e tamponi fatti "rimane comunque
al di sotto di 10" (8,51%). I ricoveri ordinari iniziano ad
avere un incremento "seppur non importante" dal 23 dicembre. La
curva epidemica per i ricoveri di terapia intensiva vede anche
qui incremento ma più tardi, intorno al 26 dicembre. L'andamento
dei decessi, in diminuzione fino al 4 gennaio, "è ora in lieve
aumento ma non ci può sbilanciare ancora perché ancora
impercettibile".
Da uno studio dell'associazione italiana di epidemiologia,
che ha confrontato le regioni italiane e a cui il Nucleo
epidemiologico umbro ha aderito, emerge che le regioni che hanno
piegato più la curva epidemica sono state quelle in "zona
rossa". Con una eccezione che riguarda proprio l'Umbria, come ha
spiegato infine Cristofori: "L'unica regione che ha piegato la
curva come quelle in 'zona rossa' è stata la nostra. Possiamo
spiegarlo anche perché i provvedimenti restrittivi presi
rispetto alle scuole e ai centri commerciali, ad esempio, hanno
prodotto effetti di una mini zona rossa".
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