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Paparelli, radicale cambiamento del profilo della povertà

Paparelli, radicale cambiamento del profilo della povertà

Presidente a presentazione del Rapporto sulle povertà in Umbria

PERUGIA, 15 luglio 2019, 17:36

Redazione ANSA

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"Il radicale cambiamento del profilo della povertà, articolato oggi in tantissime forme di povertà materiale e immateriale, ha profondamente cambiato in pochissimi anni la comunità umbra": lo ha detto il presidente della Regione, Fabio Paparelli, alla presentazione del sesto Rapporto sulle povertà in Umbria realizzato dall'Agenzia Umbria Ricerche in collaborazione con l'Osservatorio sulle povertà della Regione.
    "In particolare - ha aggiunto Paparelli - dilaga la povertà dei giovani e dei bambini e la povertà educativa è il risultato e l'innesco di privazioni che travolgono le famiglie e minano il potenziale di sviluppo innovativo di una comunità sociale ed economica. In questo ambito gli interventi realizzati con la programmazione comunitaria 2014-2020, pensati con lungimiranza e strategicamente progettati su quella che purtroppo è la tendenza del nostro Paese e non solo dell'Umbria, offrono un importante supporto economico e di spinta all'innovazione dei servizi educativi".
    "Contrastare le privazioni che sottendono alle povertà educative obbliga inoltre - secondo il presidente - ad intervenire nei luoghi dall'abitare per garantire, attraverso interventi di rigenerazione urbana, il godimento della vita relazionale e aggregativa".
    Tra le altre scelte compiute nell'ambito della programmazione comunitaria, "quale vero e proprio investimento sul futuro e nuovo modo di agire", Paparelli - è detto in una nota dsella Regione - ha citato la Scuola di innovazione sociale che "coinvolgendo in attività di collaborazione operatori pubblici e del privato sociale ed i cittadini ha tra gli obiettivi la co-progettazione dei servizi a partire dagli uffici della cittadinanza che si caratterizzano come prima interfaccia della condizione di povertà e punto di osservazione del cambiamento sociale".
    Il presidente si è poi soffermato su altri due aspetti legati al Rapporto: il lavoro e il sistema di collaborazione tra pubblico e privato come unica possibilità di attuare politiche efficaci. Affrontando la questione lavoro, Paparelli ha ricordato gli interventi realizzati in questi anni con misure di accompagnamento al lavoro, di promozione dell'alternanza scuola lavoro di reinserimento al lavoro e di inclusione lavorativa ed ha ribadito l'importanza di "politiche espansive per le famiglie e non meramente assistenziali".
    Rispetto alla multidimensionalità delle povertà, il presidente ha sottolineato la necessità di "coinvolgimento di tutti i soggetti impegnati a contrastare la povertà, dal volontariato al terzo settore, all'associazionismo laico e cattolico, trasformando l'attuale rete 'naturale' in un sistema di collaborazione pubblico-privato e di co-progettazione dei servizi per rispondere velocemente ai bisogni". Tra le criticità da superare Paparelli ha evidenziato le difficoltà dei Comuni nella fase di avvio della gestione informatizzata del "Siso", il Sistema informativo sociale regionale.
    "Avere a disposizione informazioni sugli accessi ai servizi di base e lo scambio di informazioni fra i servizi rappresenta un fattore essenziale della programmazione amministrativa. Da qui l'impegno della Regione a sostenere le amministrazioni per ultimare il processo di transizione".
    Relativamente al Piano regionale per il contrasto alle povertà, adottato lo scorso anno e che conta su risorse per 55 milioni di euro, il presidente ha evidenziato che il provvedimento "richiederà un importante impegno amministrativo dei Comuni e le Zone sociali per l'attuazione delle azioni previste. Occorre essere efficienti, fare squadra - ha concluso - implementando la collaborazione con il Terzo settore".
   

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